mercoledì 30 aprile 2008

La Villa Cattolica a Bagheria.

Un'idea per questo lungo ponte. Bagheria, città devastata dall'abusivismo e dalle brutture edilizie, conserva ancora alcune ville della nobilità siciliana di un tempo.
Una di queste, bellissima è la Villa Cattolica. Al suo interno si trova la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea dove sono esposte parecchie tele di Guttuso e altri artisti contemporanei. La mostra di Guttuso, a quanto pare, è temporanea nella sua estensione (se ho ben capito in genere è in 'formato ridotto'). Sicuramente vale la pena di fare un salto per vedere l'esibizione ma -soprattutto, per quello che mi riguarda- la villa in sè. Un capolavoro settecentesco, recuperato e prestato all'arte di Guttuso. I saloni hanno perso gli affreschi, gli arredi e le pavimentazioni originali ma conservano ancora la struttura originaria ed è facile immaginare lo sfarzo della Palermo del XVIII secolo. Insomma, da vedere.
Inoltre è splendida la vista sul mare e la campagna circostante ancora abbastanza integra nonostante ci si trovi quasi in piena Bagheria. Alla fine amo Palermo ma anche i suoi dintorni..



-gli interni del Museo-





-il prospetto della Villa Cattolica-

martedì 29 aprile 2008

Il Teatro di Santa Cecilia ed il Teatro Biondo a Palermo. Due Storie Diverse a Pochi Metri di Distanza.

Due brevi storie di due teatri vicini ma con vita diversa. In pochi conoscono il Real Teatro di Santa Cecilia. Grande, vuoto (non si è conservato nulla al suo interno) ed in attesa di restauro.


Real Teatro di Santa Cecilia

La situazione dei Teatri di fine Ottocento a Palermo è anticipata dal sito del Comune di Palermo:

'In quegli anni, Palermo, con circa 260mila abitanti, era, sotto il profilo demografico, la quarta città italiana, dopo Roma, Milano e Napoli. E poteva vantare - oltre al Massimo e al Politeama - altri quattro teatri, i settecenteschi Bellini e Santa Cecilia, il Teatro Garibaldi (1861) e l’Anfiteatro Mangano, realizzato nel 1889 con materiali effimeri, lungo l’attuale via Ruggiero Settimo, nel giardino del non più esistente palazzo Villarosa.'

Alla voce Teatro di Santa Cecilia su Wikipedia la struttura viene raccontata come un 'teatro seicentesco di Palermo attualmente in restauro.
Storico
teatro della Palermo aristocratica e barocca, fondato dall'Unione dei Musici nel 1692, il real Teatro Santa Cecilia è stato nel tempo più volte ristrutturato tra il XVIII e il XIX secolo, prima della costruzione dei teatri Politeama, Massimo e Biondo, costruiti tutti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, era il teatro più importante della città
La ristrutturazione più importante avvenne nel
1853 sotto la doppia guida degli architetti Carlo Giachery e Giovanni Di Bartolo. Per un periodo venne utilizzato come museo delle cere, e poi venduto nel 1906 alla Società Ferri e Metalli che ne fece deposito e lo svuotò completamente: per questo motivo la costruzione attuale somiglia più ad un reperto di archeologia industriale che ad un teatro seicentesco ed è così che è stato usato negli anni Novanta.
È stata bandita una gara d'appalto per la ristrutturazione che sarà completata entro Dicembre
2008.'

E' vero è in restauro (c'è un cartello che lo dice) ma non vedo ancora i ponteggi all'esterno. Si tratta di un recupero importante per il Centro Storico che già adesso si vede impegnato su questo fronte con il Teatro Garibaldi in Piazza Magione (dove invece i lavori procedono spediti).


Teatro Biondo

Diversa storia invece per il Teatro Biondo che, sempre su Wikipedia è descritto storicamente con una facciata 'con schema classico ottocentesco simmetrico secondo l’asse principale, il prospetto principale è mosso dal primo ordine che ha spicco sugli altri, il piano terra è ripartito dai vari accessi alle attività commerciali. La tipologia del complesso è quella tipica dei teatri di prosa.
Se dal punto di vista architettonico la costruzione non è particolarmente interessante, l’arredamento degli interni risulta un bell’esempio di arte decorativa dell’epoca. Su consiglio di Margherita, Andrea Biondo affida l’allestimento degli interni alla ditta Li Vigni. La ditta, vicina a
Basile e ai Ducrot, lavora nel tipico stile liberty della Palermo dell’epoca. Notevole era il mobilio del foyer e del caffé, andato quasi completamente perduto nelle varie ristrutturazioni. Tutti i palchi e le colonnine avevano affreschi di Agozzino e le pareti e la cupola al Gregorietti, artisti legati ai Florio, che avevano già lavorato al teatro Massimo. I temi e i motivi (fiori, volute, figure danzanti) ricordano gli affreschi delle sale del villino Basile e di Villa Igea. Gli affreschi e le decorazioni, inspiegabilmente ricoperte dall’intonaco nelle ristrutturazioni degli anni '50 e 60, sono stati, solo in parte, purtroppo, riportati alla luce da recenti restauri. Ancora integre si presentano le balaustre e i lampadari dei Geraci.'

lunedì 28 aprile 2008

Il Federalismo Fiscale in Sicilia. Un'Occasione Da Non Perdere Oltre.

Si parla tanto di federalismo fiscale come una maledizione per le regioni del meridione. Però per certi versi potrebbe essere una vera e propria manna dal cielo.

In Sicilia, il federalismo fiscale già c’è. Ed è pure un federalismo fiscale ‘pesante’ e che potrebbe essere una tale fonte di vantaggi economici per la Sicilia che potrebbe indirettamente e radicalmente modificare anche il vivere quotidiano di ognuno di noi per i tanti e tali benefici economici che se ne trarrebbero.


Un federalismo fiscale che è però rimasto tale solo sulla carta. Una carta importante, lo Statuto Siciliano che, ricordo, ha un valore talmente cogente che non può essere modificato nemmeno da leggi del Parlamento Nazionale se queste non siano costituzionali. Insomma stiamo parlando di una delle più alti fonti del diritto nazionale che però rimane fin troppo spesso in soffitta, dimenticato e mai applicato.
Fonte di benefici per la Sicilia e nella stragran parte del suo articolato è rimasto ad oggi è solo lettera morta. Di che ci lamentiamo allora?

L’ articolo 37 recita testualmente:


1. Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi.
2. L'imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima’
.

Da restare a bocca aperta. Una norma di legge (costituzionale, ribadisco) mai applicata e che avrebbe un effetto dirompente per l’economia Siciliana. In italiano mi sembra di capire che L’IRES applicata alle imprese che producono o commercializzano direttamente in Sicilia dovrebbe.. restare in Sicilia.

E non sto parlando di un articolo di legge vecchio, modificato ma ho appena riportato parte del testo (tutto d'un fiato) coordinato dello Statuto speciale della Regione Siciliana approvato con R.D.L. 15 maggio 1946, n. 455 (pubblicato nella G.U. del Regno d'Italia n. 133-3 del 10 giugno 1946), convertito in legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2 (pubblicata nella GURI n. 58 del 9 marzo 1948), modificato dalle leggi costituzionali 23 febbraio 1972, n. 1 (pubblicata nella GURI n. 63 del 7 marzo 1972), 12 aprile 1989, n. 3 (pubblicata nella GURI n. 87 del 14 aprile 1989) e 31 gennaio 2001, n. 2 (pubblicata nella GURI n. 26 dell'1 febbraio 2001).


Insomma esiste ed è in vigore..

Insomma l'art. 37 più che puzzare di vecchio puzza solo di muffa perché è lì, vivo, ma semplicemente non è mai stato utilizzato.


Ed in fondo si tratta solo di una partita di giro. Gran parte delle imposte applicate alle imprese con impianti e stabilimenti in Sicilia (e sono tante) invece di andare a Roma resterebbero qui in Sicilia.

Fino ad oggi a Roma sono state fatte 'orecchie da mercante' e, diciamo pure che il nostro politico regionale medio non è proprio in grado di 'spiegare' le esigenze statutarie.. Si è parlato tanto di legalità anche ai recenti dibattiti politici. Allora mai occasione migliore. Applichiamo le leggi che esistono da 60 anni e che non sono mai state applicate. E' un Nostro Diritto Costituzionale.

Nello specifico: per quello che riguarda le imprese industriali il prelievo, ricordato di recente spesso sui quotidiani, potrebbe essere facilmente applicato alle imprese che raffinano il petrolio in Sicilia (ed io aggiungerei le imprese che producono energia). E tra queste ci sono nomi importanti con fatturati molto importanti e con interessi in Sicilia notevoli. Tra le tante ricordo che nella raffinazione del petrolio e produzione di energia hanno interessi diretti l’ENI, la ERG, la ENEL ed altri ancora.

Ma la norma va ben oltre. Non sono solo le attività industriali ad essere oggetto del prelievo fiscale a beneficio della Regione Siciliana. Lo sono anche le imprese commerciali. Qui si apre potenzialmente una vera e propria rivoluzione economica per il sistema Siciliano.

Ricordo allora, ed ancora, che è impresa commerciale ogni impresa che non rientra fra quelle agricole e artigianali. Secondo il Codice Civile:

Sono imprese commerciali quelle che svolgono le attività elencate dall’art.2195c.c. :
Attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi
Attività intermediaria nella circolazione dei beni
Attività di trasporto per terra, acqua, aria
Attività bancaria o assicurativa
Attività ausiliaria alle precedenti


Cioè praticamente tutte…

La Sicilia, non è difficile ribadirlo, è oggi nuovamente terra di conquista. Commerciale, si intende. Il mercato siciliano, come il resto del Meridione, è uno dei fondamentali sbocchi per parecchie imprese in cerca di acquirenti. Imprese spesso anche multinazionali.

Per capirne la portata della imposizione fiscale a totale beneficio della Regione Siciliana applicata direttamente agli impianti e stabilimenti di imprese commerciali.. basta guardarsi in giro.

A casa, in ufficio, la maggior parte degli oggetti ha una provenienza non siciliana ed è stata venduta in Sicilia spesso attraverso impianti e stabilimenti promanazione diretta della casa madre.

Andando solo per macrolinee ed a titolo esemplificativo, il prelievo ex art. 37 dello Statuto potrebbe essere quindi applicato anche alle fabbriche di autovetture (Termini Imerese ci ricorda qualcosa..), agli ipermercati (che in questo caso potrebbero essere oggetto di prelievo sia in quanto tali sia gli stessi prodotti venduti qualora provengano da uno stabilimento Siciliano. Giusto per fare un esempio il tributo regionale potrebbe essere dovuto dall’Auchan che vende il latte Sole sui suoi scaffali ma anche dalla Sole stessa che il latte lo produce in Sicilia e (perché no?) alle banche non per la loro attività di risparmio ma per la loro attività commerciale (in fondo rientrano a pieno titolo nell’art. 2195 c.c.) ma anche alle pompe di benzina e all’ENEL per il solo fatto di 'vendere' energia alle nostre case (l’imposta sull’energia è esosa ma potrebbe andare interamente alle casse regionali ex art. 37 dello Statuto Siciliano). E potrebbero esserci anche tanti altri esempi.


Anche la Ibm che ha prodotto e che mi ha venduto questo pc forse dovrebbe un tributo alla Regione qualora questo siano stato venduto da impianti o stabilimenti in Sicilia... La portata è enorme e non si fermerebbe ai soli 8 miliardi di euro quali proventi fiscali derivanti dai processi di raffinazione. I numeri potrebbero allora facilmente raggiungere le 3 cifre. Davanti a 'miliardi', intendo. Senza esagerare, la Sicilia potrebbe diventare veramente come la Svizzera..

Errata Corrige: il Fenomeno Emigrativo Ha Una Portata Ancora Più Ampia.

Ho riportato recentemente un articolo sulla entità dei flussi emigrativi in Sicilia. Il quotidiano che ho citato individuava un ammontare tale di emigranti meridionali da eguagliare il numero degli abitanti della città di Caltanissetta.
Mi è stato fatto autorevolmente segnalato come la città di Caltanissetta è ben più piccola e che i 270 mila emigranti annui che preferiscono andare altrove a cercare fortuna sono quasi pari al numero dei cittadini di Catania. Il che rende ancora più allarmante la notizia che riporto qui di seguito.

Un Intera 'Caltanissetta' si Sposta ogni Anno al Nord.

domenica 27 aprile 2008

Dettagli all'Albergheria

Un palazzetto da poco restaurato con sullo sfondo la cupola della Chiesa del Carmine

Il Liberty Siciliano in Mostra a Palazzo Ziino

Inaugura martedì 29 aprile alle 17.30, nelle sale di Palazzo Ziino, un'importante mostra sul Liberty siciliano dal titolo Arte e architettura liberty in Sicilia.
Curata da Carla Quartarone, Eliana Mauro, Ettore Sessa e Nicola Giuliano Leone, la mostra vede esposti oltre duecento "pezzi", datati tra il 1897 e il 1925: una sessantina di dipinti, una trentina di sculture, un centinaio di disegni d'architettura e bozzetti, una trentina di mobili; e poi, arredi, ceramiche, oggetti, abiti, manifesti, libri, riviste ed affiches, provenienti da collezioni pubbliche e private siciliane. Oltre ad un cospicuo materiale documentario d'epoca, tra cui fotografie di archivi e disegni originali relativi ad opere d'arte, architetture, arti minori, stabilimenti industriali, avvenimenti storici e mondani, ritratti dei vari protagonisti e dei committenti. Il progetto dell'allestimento è di Nuccia Donato, Gaetano Rubbino e Davide Ventimiglia.

Fonte: -Comune di Palermo-

venerdì 25 aprile 2008

Le Meraviglie di Palazzo Mirto.











- Fonte: Internet -
Forse un'idea per chi in questi giorni di ponte resterà a Palermo. Il Palazzo del Principe di Mirto, di proprietà regionale per volontà degli ultimi eredi Filangeri è un raro esempio di dimora nobiliare che fu e che è tale ancora oggi. Pochi danni bellici, pochi trafugamenti quindi ancora intatta nei decori e negli arredi. Ed infatti oggi è un museo. Uno dei più belli alla Kalsa. Giusto per avere un'idea di cosa fu Palermo..

giovedì 24 aprile 2008

Il Federalismo Fiscale. Suona Paradossale ma Potrebbe Essere una Potenziale Opportunità Anche per la Sicilia.

Il federalismo fiscale fa paura al sud. Ed infatti l'idea di un prelievo diretto alla sola ed effettiva capacità reddituale dei residenti può soltanto creare allarme. L'imprenditore del nord che guadagna 100 volte di più dell'operaio siciliano potrebbe avere strade più larghe, illuminate ma soprattutto.. strade (e tanto altro, ovviamente).
Uno studio della Corte dei Conti riportato da La Sicilia di oggi riassume le posizioni del federalismo fiscale applicato alla Sicilia qualora venissero applicate tutte le prerogative statutarie. Subito emerge il disavanzo di 5 miliardi qualora la Finanza Locale, l'Istruzione, la Sanità, l'Università e l'Assistenza diventassero dei capitoli di spesa a totale carico della Regione e al contempo la Regione stessa avesse piena titolarità dei prelievi IRPEF dei residenti, dell'IVA dell'IRE e dell'IVA da importazione.
Un meccanismo perequativo sarebbe necessario e costituzionalmente imprescindibile. Tuttavia proprio la applicazione dell'imposizione fiscale a beneficio della sola Regione Siciliana sulla raffinazione del petrolio e affini porterebbe alle casse siciliane ben 8 miliardi che al momento vanno a Roma (da imprese che tra l'altro lasciano in Sicilia al momento solo un inquinamento a dir poco micidiale). Da aggiungere peraltro un altro miliardo proveniente dal prelievo diretto nei confronti dei consumatori.
Così, da un disavanzo di 5 miliardi si passerebbe direttamente ad un avanzo di ben 4 miliardi annuali che tanto per intenderci è la cifra che sarà destinata a Milano per l'Expo e che ha portato tutta la Lombardia a festeggiare su tutte le reti nazionali per il solo di essersela accaparrata una tantum. In questo modo il federalismo fiscale potrebbe essere una vera e propria benedizione..

L'articolo de La Sicilia

mercoledì 23 aprile 2008

Una Intera 'Caltanissetta' si Sposta al Nord Ogni Anno.

'(...) 270 mila uomini e donne che ogni anno vanno da Sud a Nord per lavorare o per studiare significa immaginare una città come Caltanissetta che si sposta tutta intera per trovare un futuro (...)'

L'emigrazione verso il Nord è un flusso che non si è mai arrestato. Il Corriere oggi apre una finestra interessante su questo fenomeno sociale che per il Meridione è devastante anche perchè chi va via ha in genere propensioni, cultura ed esperienze un po' sopra la media di chi è invece costretto a restare. Una sorta di dissanguamento continuo. Un delitto sociale di cui sono autori sia la storia sia in parte anche lo Stato di adesso.

Chi va fuori peraltro impara, e condivide novità, idee e contenuti con ambienti sociali diversi da quelli della terra d'origine ma non so fino a che punto chi va via possa trovare la propria completa realizzazione. Sicuramente la sfera professionale è ampiamente soddisfatta ma quella umana, degli affetti e dello stile di vita potrebbe essere parziale. E, lo so per certo, per molti è proprio così.

In più. Fuori del lato personale ed umano, l'emorragia di cervelli è un dato allarmante per la reale emancipazione della Sicilia e del resto del Meridione. La cultura del Sud non aggiornata è in fondo vittima anche di chi va fuori e fuori resta. Uno spirito di coscienza e di piccola sana autoimprenditorialità dovrebbe portare chi è vive oltre lo Stretto a vagliare eventuali opportunità di crescita personale anche a casa propria. Sicuramente l'emigrante non è il solo autore del collasso del Meridione e sicuramente non può essere visto come un reo consapevole della mancata crescita. Ma chi è fuori -ripeto- dovrebbe comunque, in un modo o in un altro, avere un occhio di riguardo per la propria terra. In questo caso la Sicilia si riapproprierebbe di una delle migliori opportunità di crescita. Sicilia che comunque, arrancando, sta raggiungendo interessanti livelli di sviluppo.

Visto che lo Stato fa ben poco e visto che siamo vittime ormai di un circolo vizioso per il quale il Nord tende ad arricchirsi esponenzialmente più del Sud, chi è fuori, e chi è in procinto di andare, dovrebbe, qualora questo non sia impossibile, provare almeno a cercare spazi (ripeto: in un modo o in un altro e sicuramente consapevoli delle difficoltà dell'ambiente dovute a burocrazia, mancanza di credito e imprenditorialità, infrastrutture e ogni tanto anche mentalità) per portare del proprio anche in Sicilia ed invertire questa tendenza. E per molti potrebbe poi non essere così difficile. Anche perchè le cose qui stanno cambiando veramente.

Non si tratterebbe di rispostarsi necessariamente al Sud (per molti sarebbe ormai impossibile) ma quanto meno di valorizzare le proprie origini e lavorare in qualche modo per lo sviluppo della Sicilia.

In fondo per parecchi versi siamo superiori rispetto a chi ci aspetta al Nord, e più o meno ne siamo convinti tutti quanti. Questa è forse una sorta di -troppo spinta- piccola chiamata alle armi. Ma se in fondo non si fa così non potrà mai invertirsi il ciclo a cui siamo destinati. Anche perchè Stato, Governo ed Economia non faranno poi molto per cambiarlo.

E la crescita, sicuramente, dipende anche da questo.

Riporto parte dell'articolo in questione per avere un'altra (l'ennesima) idea dell'entità della migrazione:

Al ministero dello Sviluppo Economico, il viceministro Sergio D’Antoni ha stimato con i suoi tecnici che si arriva a circa 10 miliardi di euro che per tutti questi motivi (compreso il mancato sviluppo nel Sud) «emigrano» ogni anno dal Mezzogiorno al Nord. Il che non è esattamente il massimo per un Paese che dovrebbe ridurre le distanze tra le due Italie.
Spiega Delio Miotti (Svimez) che da tempo studia la nuova migrazione: «Negli ultimi anni si sta consolidando un trend: più di 120 mila persone all’anno si spostano dal Sud nelle regioni del Centro-Nord cambiando residenza. Sono in gran parte giovani, tra i 20 e i 45 anni, diplomati, ma uno su cinque è laureato. A questi bisogna aggiungere altri 150 mila che si trasferiscono al Nord come pendolari di lungo periodo, cioè per almeno un mese. Sono studenti o lavoratori temporanei che non si possono trasferire stabilmente perché non hanno un reddito sufficiente per mantenersi e per portare la loro famiglia nelle regioni settentrionali, dove la vita è più cara ».
Ma se è così, perché questa emigrazione non fa più notizia? «Perché chi emigra —risponde D’Antoni— non ha problemi d’integrazione con la realtà del Nord: spesso è un giovane che usa Internet e parla inglese come i suoi coetanei settentrionali. Non diventa quindi un caso sociale, come negli anni Cinquanta.


L'articolo del Corriere

Chi Potrebbe Mai Dire di Trovarsi al Capo?


Ed invece è proprio la verità. Sono stati da poco recuperati anche i magazzini a destra dell'immagine che sembrerebbe riferirsi piuttosto al centro storico di Roma da sempre intatto. Si tratta della via Beati Paoli che è quindi diventata una vera e propria isola felice di immobili completamente recuperati. D'altronde si tratta anche dell'incrocio con la via Judica che è, anch'essa, ormai interamente recuperata.

martedì 22 aprile 2008

Nuovo Parcheggio Multipiano in Piazzale Ungheria

Oltre quattrocento posti auto distribuiti su quattro livelli sotterranei in un punto nevralgico del centro città. La Giunta comunale ha dato il via libera al project financing per la realizzazione di un nuovo parcheggio multipiano interrato in piazzale Ungheria, approvando la proposta progettuale privata da pubblicare con apposito avviso ad evidenza pubblica.
In aggiunta al parcheggio, che potrà contenere 435 auto di cui 100 all'interno di box chiusi, il progetto preliminare prevede la riqualificazione dell'area in superficie, che sarà interamente pedonalizzata con pavimentazioni in pietra naturale e arredata con aiuole, alberature e una vasca-laghetto. Previsto anche un piccolo spazio circolare per eventi, con annessa gradinata. La proposta, che porta la firma di un'associazione temporanea d'imprese composta da Conscoop, Apcoa e Final spa, è risultata la più idonea fra le tre poste al vaglio di un'apposita commissione tecnica.
Adesso l'ufficio Opere pubbliche, che cura la procedura, predisporrà l'avviso previsto dalla legge per la pubblicazione della proposta progettuale, con la fissazione di un termine entro il quale altre ditte eventualmente interessate potranno presentare offerte alternative per la realizzazione dell'opera.
Alla fine, l'incarico di costruire il parcheggio sarà affidato alla ditta che avrà proposto la soluzione economicamente più vantaggiosa. La ditta aggiudicataria stipulerà col Comune una convenzione.
L'investimento a carico dei privati è stimato in 9 milioni e 726 mila euro. Il tempo di realizzazione dell'opera è quantificato in 24 mesi dal completamento del progetto definitivo, la cui stesura inizierà dopo l'affidamento dell'incarico.

Fonte -Comune di Palermo-

Per Chi Usa Lamentarsi di una Palermo Violenta..

L'altro giorno chiaccheravo con due americani (yankees con precisione) che erano alquanto 'frightened' del contesto palermitano. Che in alcune zone può fare paura per i settings ancora rovinati dalla seconda guerra mondiale o per gli sguardi della gente (che spesso guarda invece i turisti in un certo modo solo per pura curiosità). Ma di deliquenza reale non è poi tanto diversa da altre città. Anzi.

Palermo per quello che riguarda l'ordine pubblico e la delinquenza da strada è invece ancora una delle città (sembrerà strano ma ne sono convinto) più tranquille di italia e credo (addirittura) che lo sia senza dubbio più di Roma o Milano.

Girando su internet mi sono imbattutto su questo articolo. Si tratta di Chicago che, per le dovute proporzioni, è in fondo è solo 3/4 volte più grande di Palermo.

In risposta a chi definisce Palermo una città 'pericolosa'.

Torre di San Nicolò all'Albergheria. Uno dei Piu' Bei Panorami di Palermo.








Pochi la conoscono eppure è un monumento ben visibile della Palermo antica. La torre della Chiesa di San Nicolò all'Albergheria è adesso divenuta persino base per panorami mozzafiato (e ne sono consapevoli anche i gestori vista la reclame all'esterno). E' storia di Palermo. Storia, ben preservata tra l'altro se si pensa che la struttura risale al XIII secolo (bellissime le bifore) ed è stata restaurata da poco.

domenica 20 aprile 2008

Palazzo Vannucci Com'Era in Origine.


-il prospetto del Palazzo Vannucci su via Vittorio Emanuele-


Ormai terminato da qualche mese, il restauro di Palazzo Vannucci dei Marchesi di Calcagno ha riportato a nuova vita i particolari decori della facciata della bellissima dimora settecentesca nonchè recuperato gli affreschi interni e lo scalone nobiliare. Uno dei migliori esempi di stile 'barocchetto' nonchè un altro dei recenti e numerosi recuperi di prestigio sul Cassaro.

giovedì 17 aprile 2008

Saluti da Monaco..

.. sono in partenza. Ci rivediamo domenica.

Palazzo Di Napoli e Palazzo Costantino. Due Restauri a Metà.

- i due palazzi sullo sfondo con le facciate restaurate ma ancora senza infissi-


Tutte le più belle storie hanno sempre delle trame complicate. I Palazzi Di Napoli e Costantino, due delle più belle dimore di via Maqueda, a ridosso dei Quattro Canti dovevano divenire un Albergo-Museo. Sebbene i lavori di restauro abbiano recuperato la facciata e parte degli interni si sono adesso bloccati. Lo dice il Giornale di Sicilia di oggi.
La gestione dell'hotel affidata al gruppo internazionale NH hotels non intravede degli opportuni ritorni economici dal progetto di restauro che si è rivelato fin troppo oneroso. La proprietà di Roberto Ruggi Bilotti, che per la città ha già fatto tanto, conferma la difficoltà del recupero dei profitti e del capitale investito però si propone di terminare i restauri quanto prima.
Questo momento di empasse però ha portato alla precarietà dei fondi pubblici che ammontano a 1,8 milioni in conto capitale e 1,3 in conto interessi e che ora sono 'in forse' se non si ultima l'iter burocratico entro maggio.

Ora.. le dimore sono delle vere e proprie opere d'arte a più piani. Si tratta di 9.000 metri quadri complessivi di pura meraviglia con affreschi eccezionali, scaloni e cortili mozzafiato. Sarebbe un grave danno per la città ritardare l'ultimazione dei restauri. La Regione, in qualità di ente finanziatore, dovrebbe fare il possibile per allungare quanto più possibile i termini di scadenza. In attesa del lieto fin di questa storia, un augurio a Ruggi Bilotti affinchè termini quanto prima la sua impresa e ancora una volta un dato da registrare: il Centro Storico, quartiere sconfinato, ha sempre più dimenticato il passato fatto di rovine, delinquenti, extracomunitari ecc. Palermo si sta riappropriando sempre più della identità storica della città ed il Centro Storico è sempre più destinato a diventare il volano dell'economia stessa della città.

Nuove Scoperte all'Olivella. Recuperato Palazzo Pignocco.

-il portale-

- Il Palazzo e la Chiesa sullo Sfondo-

All'ombra della chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella fioriscono nuovi restauri. Ultimo è il Palazzo Pignocco in via Monteleone, già recuperato nel prospetto. Il recupero non è più solo alla Kalsa o all'Albergheria ma è frequente anche in altri quartieri del Centro Storico.

mercoledì 16 aprile 2008

Palazzo Petrulla Restaurato



Il Palazzo Petrulla si trova in Via Torremuzza alla Kalsa. Ne avevamo anticipato il restauro, questa è una delle immagini della facciata non ancora ultimata. Al suo interno il teatro popolare del Ditirammu.



martedì 15 aprile 2008

La Cassazione Impone la Stabilizzazione dei Precari dei Call Center

E siccome Palermo è una città che di contrattisti al telefono ne ha parecchi.. penso di fare cosa utile riportando l'articolo di Repubblica augurando che l'assunzione a tempo indeterminato possa venire quanto prima:

"La Cassazione dà una mano ai precari dei call center: chi svolge lavoro in un centralino con l'obbligo di osservare un orario, utilizzando strumenti e l'ambiente messi a disposizione dal datore, ha diritto ad un contratto stabile.(...)"

Qui l'articolo per intero

lunedì 14 aprile 2008

Le Elezioni Politiche e Amministrative. L'Occhio di Berlusconi in Sicilia e Quello di Raffaele Lombardo a Roma.

Ha vinto Lombardo e, come già detto, non mi dispiace. Non mi dispiace anche perchè è un bene avere qualcuno che a livello nazionale possa, seppure non in maniera ponderata, bilanciare il pesao della Lega al Governo. Sono curioso di sapere come verrà affrontato il nodo del Federalismo Fiscale. E' vero che il federalismo potrebbe essere una soluzione ad alcuni problemi. E' pure vero che se accadrà, come si dice, che il contribuente che più paga sia anche colui il quale possa ricevere più servizi, noi saremmo destinati ad un divario più accentuato. L'idea di fiscalità dell'Mpa e di Raffaele Lombardo in questo caso potrebbe sposarsi adeguatamente come contrappeso alle pretese del Nord.
Non mi dispiace affatto che abbia vinto il Centro Destra. La rappresentanza siciliana tra i banchi del PdL potrà garantire comunque una attenzione maggiore alle prospettive dell'isola rispetto a quanto abbia fatto il Governo di Sinistra nei due anni passati.
In bocca al lupo a chi ha vinto sia a livello nazionale che regionale.
Vedremo presto cosa succederà da qui a breve.

Aspettando gli Exit Poll

Sebbene il significato di questo sondaggio abbia (veramente) poco valore, i lettori del blog alla domanda chi vorresti come prossimo Presidente della Regione Siciliana si sono espressi in questo modo..

Anna Finocchiaro
98 (55%)

Raffaele Lombardo
80 (44%)

Convention Unicredit a Palermo.

Succede a Palermo. Ora capisco il movimento intenso di questo fine settimana..

Riporto giusto per un puro spirito di cronaca. In fondo è un grande evento che ha riguardato Palermo..

Da Dagospia

A Palermo credevano che si girasse un film, ma quando hanno visto Alessandro Profumo insieme a Dieter Rampl, il presidente di Unicredit, che entravano al teatro Politeama con lo sguardo severo, hanno capito che si trattava di qualcosa di serio. Dentro la bellissima sala costruita nel 1865 si sono ritrovati i 500 manager che rappresentano gli uffici legali di 22 paesi dove è presente Unicredit, e qui è avvenuta una scena memorabile che potrebbe far impallidire lo show napoleonico di Luca Luciani finito su YouTube. Sul proscenio è salito Marco Tagliaferri, il nuovo responsabile degli affari legali del Gruppo che aveva convocato a Palermo i rappresentanti degli uffici legali di tutte le società e delle branches italiane e straniere di Unicredit. All’inizio del suo discorso Tagliaferri ha invitato sul palco una ventina di manager ai quali ha chiesto di tirar fuori il loro biglietto da visita. Con l’aria sorpresa e imbarazzata i poveretti hanno estratto dal portafoglio e dal taschino le loro credenziali senza capire il senso dell’esibizione, ma Tagliaferri con voce ferma ha esclamato: “adesso, stracciateli tutti, perché voi da oggi non appartenete più alla vostra società, ma fate parte di un solo Gruppo, il Gruppo Unicredit!”. A questo punto è stato il delirio: i 500 manager di Profumo, vestiti di grigio e pieni di entusiasmo, sono scattati in piedi ed è venuto giù il loggione come avviene a Palermo quando al Politeama va in scena “I Vespri siciliani”. Ma la performance di Unicredit, accompagnata dalla canzone dei Beatles “Come together” e dagli interventi di Alessandro Cecchi Paone, non è finita qui. Dopo l’apoteosi del Politeama le truppe di Unicredit si sono divise in vari gruppi: una parte si è recata in località Terrasini dove hanno piantato fiori nei giardini comunali; per altri (soprattutto stranieri provenienti dalle sedi di Unicredit dell’Est) il destino è stato più crudele poiché in pullman sono stati trasferiti fuori città per zappare enormi buche per alberi e piante. Prima di sera sono tornati nei loro alberghi sudati e puzzolenti, ma con uno spirito di corpo totalmente rinnovato. La prova durissima dei “team-building” è stata un successo indimenticabile. Una pagina gloriosa della cultura del management che da Telecom a Unicredit non finisce di sorprendere.

sabato 12 aprile 2008

Via Porta di Castro e Via Albergheria. Due Capofila di un Continuo Recupero.

- Via Cadorna all'incrocio con via Porta di Castro a cui appartengono il palazzetto restaurato sulla destra e quello impacchettato sulla sinistra -

La Kalsa è ormai a livelli alti di recupero. E' un quartiere rinnovato, quasi completo. L'Albergheria sembra essere il prossimo testimone del recupero in città. Prova ne sono sia la via Albergheria, ormai consistentemente recuperata sia la via Porta di Castro dove alcune impalcature stanno salendo con velocità e altre sono già pronte a salire..
L'Albergheria sembra essere destinata a diventare presto la nuova Kalsa e questo, oltre ad essere una ottima premessa per investire (i prezzi non sono ancora alti), è una riprova del recupero incessante che riguarda il Centro Storico di Palermo, in ogni sua parte.

San Giovanni degli Eremiti in Restauro


Anche la chiesa di San Giovanni degli Eremiti è in restauro e già si intravede la cupola riprendere il colore vivo di un tempo.
Una curiosità fino a cent'anni fa la cupola non era rossa ma bianca. Lo testimonia -tra gli altri- anche una bellissima tela di Catti alla Galleria d'Arte Moderna.

Dettagli in Piazza Vittoria




giovedì 10 aprile 2008

Gli Investimenti di Dubai a Palermo. Riflessioni ed Auspici.

Sembra sia confermato da più parti che il Piano Particolareggiato del Centro Storico abbia avuto una battuta d'arresto in attesa di un accordo con la Limitless di Dubai.
Gli investimenti di due miliardi fanno gola ad una città come la nostra e che, visto il regime dei prezzi attuali e l'indotto potenziale, potrebbe seriamente stravolgere la vita della città.
Si parla di investimenti massicci sul waterfront e su alcune zone del Centro Storico. Eppure la collaborazione Pubblico-Privato potrebbe trovare qualche intoppo nella applicazione delle procedure di selezione del socio (perchè proprio la Limitless?). Eppure è auspicabile che queste difficoltà vengano superate e che, nel pieno rispetto della identità storico-artistica del nostro Centro Storico, questi miliardi arabi vengano dirottati su Palermo. Giusto per capire: Milano vedrà grattacieli, quartieri nuovi e infrastrutture con4 miliardi di investimenti diretti. Anche se la metà, togliendo grattacieli e quartieri, i 2 miliardi di cui si parla da investire sul Centro Storico di Palermo e sulle zone limitrofe con impegni prevalentemente diretti al restauro ed al turismo potrebbero seriamente stravolgere la vita quotidiana dei palermitani... e non in peggio..

Qui alcuni progetti della Limitless, giusto per farsi un'idea..

Che Tristezza... Un Altro Crollo in Centro Storico

Parte di una palazzina in via del Noviziato, la zona del Capo. Era disabitata ed in ristrutturazione. I lavori a quanto pare non hanno fatto a tempo. Nessun ferito solo il Centro Storico ancora una volta..

martedì 8 aprile 2008

Ristorante Zafferano a Palermo

Siamo andati un paio di giorni fa. L'ambiente è chic indubbiamente. Pietra a vista, ambiente curato e con un buon servizio. Il menu è ricco sia di carne che pesce e i piatti sono interessanti e, fortunatamente, senza combinazioni spinte di gusti differenti (de gustibus.. in questo caso si tratta dei miei). Le porzioni sono adeguate (e questa è stata una bella sorpresa visto che l'ambiente poteva suggerire nouvelle cuisine a tutto spiano). Buona carta dei vini e ottimi anche i dolci (espressi). Insomma giudizio abbondantemente positivo. E questo giustifica il conto.. un po' sostenuto. Ma in fondo la qualità costa..

I Primi Frutti del Restauro del Palazzo Oneto dei Duchi di Sperlinga in Via Bandiera





A piè sospinto il recupero del palazzo Oneto dei Duchi di Sperlinga in via Bandiera celebre per essere stato considerato in passato una delle più sontuose dimore settecentesche e reso particolare dalla sua scala ottagonale e dai ricchi affreschi interni.
Oggi il recupero della facciata, nel futuro prossimo si parla di farne un hotel di lusso.

Dettagli in Piazzetta Due Palme


lunedì 7 aprile 2008

Iniziano i Lavori di Restauro al Palazzo Cefalà


-Il Prospetto di Palazzo Cefalà Com'è Oggi-

Una bella sorpresa in via Alloro. I tanto attesi lavori di recupero del Palazzo Cefalà sembrano finalmente partiti. Stanno montando i ponteggi sul lato destro del palazzo. Il Palazzo Cefalà -di fronte il Palazzo Bonagia- è oggi uno dei pochi palazzi non ancora recuperati sulla strada.

sabato 5 aprile 2008

La XVI Giornata FAI a Palermo. Piazza Bologni.

In occasione della XVI Giornata FAI di Primavera, la Delegazione di Palermo ha scelto di valorizzare a Palermo Piazza Bologni e il suo magnifico impianto scenico formato dai quattro Palazzi nobiliari Belmonte Riso, Alliata di Villafranca, Ugo delle Favare e Carminello, a Caccamo la Chiesa della SS. Annunziata e a Termini Imerese la Chiesa della Annunziata

Piazza Bologni.
Dalle 9.00 alle 19.00 di Domenica 06 Aprile 2008 la Piazza sarà transennata e chiusa al traffico, un’occasione rara per apprezzare l’ampiezza degli spazi e la bellezza dei prospetti.
Dalle 10.00: i visitatori saranno accolti sotto la Statua di Carlo V dagli studenti “ciceroni” della Scuola Media “Vincenzo Florio” che racconteranno la storia del Piano dei Bologna e di Palazzo Belmonte Riso (attualmente in fase di restauro e chiuso al pubblico).
Si proseguirà con gli studenti del CEI che illustreranno l’ampio prospetto di Palazzo Alliata di Villafranca e la sua storia centenaria.
Il piano nobile del palazzo, rimasto integro con i suoi arredi e persino con parte delle suppellettili, diventerà presto Museo di sé stesso: domenica saranno visitabili il monumentale scalone d’ingresso e due sale recentemente restaurate (ciceroni: Liceo Classico “Garibaldi”, Liceo Artistico “E. Catalano”).
Usciti all’esterno, si potrà conoscere la storia di Palazzo Ugo delle Favare (proprietà privata e non accessibile) e dell’attuale sede distaccata della Facoltà di Scienze Politiche (anch’essa esclusa dalle visite, Ciceroni i ragazzi del Liceo “E. Basile”).
Il percorso si concluderà con Palazzo Carminello, oggi sede del Tribunale Militare di Palermo: di esso saranno accessibili l’Aula delle Udienze e alcune stanze affrescate (Ciceroni: Liceo Artistico “E. Catalano” ).
Alle 11 gli Aderenti saranno accompagnati nell’itinerario da Riccardo Agnello: a Palazzo Alliata di Villafranca incontreranno Pierfrancesco Palazzotto Vice Direttore del Museo Diocesano di Palermo.


Oggi la Presentazione del Terzo Numero della Rivista Kaffè

Oggi alle 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Casa Professa, piazza Casa Professa 21 sarà presentato il terzo numero della rivista bimestrale KAFFE'_ARTE IN DIVENIRE.

Picasso e Mirò al Palazzo Sant'Elia.

Mostra a cura di Demetrio Paparoni / Promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e dall'Instituto Cervantes, con il patrocinio del Parlamento europeo e del Ministerio de Cultura (España), con la collaborazione del DARC Sicilia, la mostra, organizzata e prodotta da Arthemisia, si qualifica come una delle più importanti esposizioni d'arte spagnola realizzate negli ultimi decenni.

Il Sito della Mostra

España 1957-2007 è un viaggio all'interno della scena artistica spagnola del secondo Novecento attraverso le opere di settanta artisti, assemblate non in ordine cronologico ma in cinque sezioni che mirano a porre in rilievo affinità tematiche e consonanze stilistiche tra personalità appartenenti a diverse generazioni e tendenze.

Qui l'articolo completo de Il Sole 24 Ore

España 1957-2007 L'arte spagnola da Picasso, Miró, Dalí e Tápies ai nostri giorni 18 maggio - 14 settembre 2008Palermo, Palazzo Sant'Elia Via Maqueda 81 www.mostraespana.it Catalogo Skira Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-13 / 17-20; venerdi, sabato e prefestivi ore 10-13 / 17-23; lunedì chiuso

Questo Invece è un Peccato.. Palazzo Strozzi - Oneto di San Lorenzo in Via del Bosco

balconi in cemento armato all'interno del cortile interno
il palazzo Strozzi sulla sinistra


la corte interna in attesa di un minimo di attenzione

Tanti restauri. Tanti recuperi ed alcuni palazzi però restano in attesa da un po' troppo tempo. Tra i tanti segnalo il Palazzo Strozzi in via del Bosco. Un palazzo maestoso, di particolare pregio che versa oggi in condizioni disastrose. E' chiaro a Palermo ci sono anche palazzi in condizioni peggiori ma qui se c'è qualcosa di salvabile (anche all'interno di appartamenti) sta andando irrimediabilmente perduto. Sarebbe auspicabile un intervento immediato da parte di qualcuno per il recupero del palazzo oggi abitato per lo più da extracomunitari.
Ed una curiosità a riguardo. Il nome del palazzo testimonia la presenza fiorentina in città nel cinquecento. Palazzo Strozzi è uno dei palazzi più celebri di Firenze.

venerdì 4 aprile 2008

Nuovi Negozi in Via Libertà. Cambia il Volto 'Commerciale' di Palermo

Alcuni aggiornamenti dalla zona di via Libertà.
Al posto di EllePi si dice venga Tommy Hilfigher, così accanto, invece dei vestiti di Giovanni Aiello probabilmente vedremo abiti Burberrys (gira voce che apra un monomarca della griffe inglese). Dell'Oglio apre un altro punto vendita (a brevissimo l'inaugurazione) in Piazza Castelnuovo per abbigliamento donna.
Andando poco più in là, in via Principe di Belmonte (dove stanno chiudendo e al tempo stesso aprendo numerose saracinesche) tra le new entry più interessanti si parla addirittura di Bulgari (la via si conferma come una vera e propria strada di gioiellieri..).

giovedì 3 aprile 2008

Palazzo Lungarini Restaurato. Uno Splendore alla Kalsa.









Ancora Kalsa, ancora un restauro. Come già anticipato in un precedente post scendono le impalcature dal Palazzo Lungarini ristrutturato e restaurato e di una bellezza inaudita..
Affiorano anche le decorazioni murarie dell'epoca a riprova di come i palazzi del Centro Storico fossero ultra-decorati. Una testimonianza del passato di tutto rispetto.


In questo post un po' di immagini.. rifatevi pure gli occhi..



mercoledì 2 aprile 2008

Palermo Che Fu. Cartoline d'Epoca.

L'Oreto com'era..
questa stento ancora a capire dove sia...

La Fontana della Favorita. Funzionante.



Il Foro Italico senza giardino davanti.


'Piazza Politeama' ed edifici che non esistono più



Il Tram a Palermo

Una rassegna di cartoline d'epoca di Palermo per chi -come me- è appassionato di storia della città. Alcune immagini hanno quasi 100 anni, altre rappresentano contesti oggi irriconoscibili...
-Fonte: Internet-

Restaurato il Palazzo dei Principi di Resuttano




E' passato ormai qualche mese dal completamento dei lavori di restauro del Palazzo Resuttano. Una dimora di vaste proporzioni e affascinante, con una grande corta interna. A ridosso della chiesa di San Francesco d'Assisi, il Palazzo Resuttano è di impianto tardo medievale (con motivi del tempo ancora visibili) e con ampi rifacimenti settecenteschi e successivi. Gravemente bombardato durante la seconda guerra mondiale, torna ora a risplendere sull'omonima piazza. Un altro bel colpo in Centro Storico.

martedì 1 aprile 2008

Era Ora. Parte il Restauro di Palazzo Forcella De Seta.

Un restauro tanto atteso quanto estremamente importante per il centro storico. 4600 metri quadri che prospettano la marina. Eccezionale. L'ANCE e Confindustria ne faranno la propria prestigiosa sede di rappresentanza. I progettisti che hanno in carico i lavori di Palazzo Forcella De Seta prevedono anche una sala convegni ad anfiteatro, un bar-ristorante e una zona destinata al pubblico e ai turisti. I lavori partiranno probabilmente a luglio. Qualche problema con il Khalesa che, essendo in affitto, si è visto notificato la sentenza del Tribunale di Palermo per il rilascio dell'immobile.

Un Altro Recupero in Via Lungarini. Palazzo D'Antoni



E' in dirittura d'arrivo il recupero del Palazzetto D'Antoni in via Lungarini alla Kalsa. Un intervento di consolidamento e restauro che si somma ai numerosi che già insistono sulla stessa strada che ormai è stata qualsi completamente recuperata (subito dopo il 'Palazzo Catalano' oggi ristrutturato e divenbuto un B&B e ancora dopo il Palazzo Lungarini quasi completato nel suo restauro).