Proprio dietro la Cala, a due passi dalla Fonderia in restauro. Un'area comunque poco conosciuta del Centro Storico di Palermo e sicuramente poco frequentata da auto ecc. E' la Piazza Tarzanà. Tutta una zona (comprese le strade limitrofe) dove si è innescato da tempo il processo di recupero degli edifici (basta guardare le foto sopra per averne un'idea..). Tarzanà è un nome di provenienza musulmana, qui sotto un tempo scorreva il Papireto, oggi è una piazzetta dove i catoi di un tempo sono diventati case 'chic' come ormai da tante altre pari del Centro Storico...
sabato 29 novembre 2008
Piazzetta Tarzanà. Un'Area Ormai Interamente Recuperata.
Proprio dietro la Cala, a due passi dalla Fonderia in restauro. Un'area comunque poco conosciuta del Centro Storico di Palermo e sicuramente poco frequentata da auto ecc. E' la Piazza Tarzanà. Tutta una zona (comprese le strade limitrofe) dove si è innescato da tempo il processo di recupero degli edifici (basta guardare le foto sopra per averne un'idea..). Tarzanà è un nome di provenienza musulmana, qui sotto un tempo scorreva il Papireto, oggi è una piazzetta dove i catoi di un tempo sono diventati case 'chic' come ormai da tante altre pari del Centro Storico...
venerdì 28 novembre 2008
Un Modo Intelligente di Sfruttare il Commercio a 'Strade Chiuse': Maqueda 2008.
Hanno fondato un gruppo e si chiamano 'Maqueda 2008'. Portano avanti un'idea più che intelligente che si fonda non sulla drammaticità delle ZTL ma sul loro potenziale di sviluppo economico degli assi viari. E fanno di più non si limitano a dire riapriamo le ZTL a tutte le macchine, vanno oltre chiedendo l'isola pedonale. Parole Sante..
In questo articolo di Repubblica i dettagli dell'iniziativa.
Shopping a piedi nei week-end contro la crisi. È il progetto che lanciano un gruppo di commercianti di via Maqueda, i cui negozi si trovano da piazza Verdi ai Quattro Canti, riuniti nell´associazione Maqueda 2008 per rilanciare l´asse ormai abbandonato. Un´isola pedonale che potrebbe partire anche subito, dall´8 dicembre, assieme ad alcune iniziative per animare la strada, come notti di shopping e allestimenti di mostre dell´artigianato e degustazioni. «Il nostro obiettivo è trasformare la via in un centro commerciale all´aperto - spiega Francesco Calafiore, titolare del negozio Carisma e presidente di Maqueda 2008 - ma prima di creare l´isola pedonale, è necessario rifare i marciapiedi e la carreggiata della strada. I vecchi basolati sono a pezzi e spesso la gente ci inciampa e così la strada. Ci sentiamo di serie B rispetto alla via Ruggero Settimo che è stata completamente rifatta. Chiediamo anche che sia restaurata la Galleria delle Vittorie, ormai abbandonata». Contro il degrado della strada e il declino del commercio, che per ora sta subendo i colpi del calo dei consumi, hanno messo giù una serie di idee dettagliate. Oltre alla chiusura nei week-end, che sarebbe pilota per la chiusura di tutto l´asse, notti bianche nelle giornate di apertura e shopping fino alle 24. Lungo la via chiusa al traffico, i bar potrebbero allestire all´esterno tavoli con servizio e caffè concerto. In piazza Massimo, poi, stand di artigianato dovrebbero avere la funzione di attirare i turisti mentre il teatro, i palazzi storici, i musei e le chiese del centro storico dovrebbero aprire nei week-end dedicati alle notti bianche. Il tutto condito da addobbi natalizi, a partire dall´8 dicembre. «Per rendere più facile l´approdo all´isola pedonale - spiega Calafiore - abbiamo in cantiere un accordo con l´associazione dei tassisti, per acquistare dei coupon di corse a prezzi agevolati da rivendere ai nostri clienti. Il servizio taxi dovrebbe funzionare da spola con i parcheggi di piazzale Giotto, viale Francia, via Basile, piazzale Ungheria, via Spinuzza. Il Comune potrebbe invece incentivare il trasporto urbano con bus navetta a prezzi contenuti in collegamento tra i parcheggi e la via». «È l´unica soluzione per incentivare gli acquisti - dice Francesco Parenti, titolare del negozio Via Maqueda Camicie - i marciapiedi però vanno rifatti perché qui vediamo cadere tantissimi pedoni e la mattina, deve essere intensificato il servizio di spazzamento. Ci svegliamo con la spazzatura di fronte i negozi». (...)
In questo articolo di Repubblica i dettagli dell'iniziativa.
Shopping a piedi nei week-end contro la crisi. È il progetto che lanciano un gruppo di commercianti di via Maqueda, i cui negozi si trovano da piazza Verdi ai Quattro Canti, riuniti nell´associazione Maqueda 2008 per rilanciare l´asse ormai abbandonato. Un´isola pedonale che potrebbe partire anche subito, dall´8 dicembre, assieme ad alcune iniziative per animare la strada, come notti di shopping e allestimenti di mostre dell´artigianato e degustazioni. «Il nostro obiettivo è trasformare la via in un centro commerciale all´aperto - spiega Francesco Calafiore, titolare del negozio Carisma e presidente di Maqueda 2008 - ma prima di creare l´isola pedonale, è necessario rifare i marciapiedi e la carreggiata della strada. I vecchi basolati sono a pezzi e spesso la gente ci inciampa e così la strada. Ci sentiamo di serie B rispetto alla via Ruggero Settimo che è stata completamente rifatta. Chiediamo anche che sia restaurata la Galleria delle Vittorie, ormai abbandonata». Contro il degrado della strada e il declino del commercio, che per ora sta subendo i colpi del calo dei consumi, hanno messo giù una serie di idee dettagliate. Oltre alla chiusura nei week-end, che sarebbe pilota per la chiusura di tutto l´asse, notti bianche nelle giornate di apertura e shopping fino alle 24. Lungo la via chiusa al traffico, i bar potrebbero allestire all´esterno tavoli con servizio e caffè concerto. In piazza Massimo, poi, stand di artigianato dovrebbero avere la funzione di attirare i turisti mentre il teatro, i palazzi storici, i musei e le chiese del centro storico dovrebbero aprire nei week-end dedicati alle notti bianche. Il tutto condito da addobbi natalizi, a partire dall´8 dicembre. «Per rendere più facile l´approdo all´isola pedonale - spiega Calafiore - abbiamo in cantiere un accordo con l´associazione dei tassisti, per acquistare dei coupon di corse a prezzi agevolati da rivendere ai nostri clienti. Il servizio taxi dovrebbe funzionare da spola con i parcheggi di piazzale Giotto, viale Francia, via Basile, piazzale Ungheria, via Spinuzza. Il Comune potrebbe invece incentivare il trasporto urbano con bus navetta a prezzi contenuti in collegamento tra i parcheggi e la via». «È l´unica soluzione per incentivare gli acquisti - dice Francesco Parenti, titolare del negozio Via Maqueda Camicie - i marciapiedi però vanno rifatti perché qui vediamo cadere tantissimi pedoni e la mattina, deve essere intensificato il servizio di spazzamento. Ci svegliamo con la spazzatura di fronte i negozi». (...)
giovedì 27 novembre 2008
Palazzo Galletti in Piazza Marina. Che Meraviglia..
Un cantiere terminato più di un anno fa ma sicuramente degno di nota. Il Palazzo Galletti è stato interamente restaurato e ha riportato a vivo i colori del prospetto. Dal sito del Comune di Palermo: 'Palazzo Galletti, nella sua configurazione attuale, nacque dall’aggregazione di quattro unità edilizie preesistenti. Pochi e scarni i documenti al riguardo, così come l’iconografia: il più antico riferimento si trova in una pianta del 1766 pubblicata da Giachery. Alla fine dell’Ottocento, un architetto incaricato dalla famiglia Galletti ricreò la facciata principale del palazzo sul lato di piazza Marina (prima era rivolta verso i vicoli), aggiungendo anche la caratteristica torre merlata, che soppiantò l’analogo elemento architettonico visibile fino ad allora sul vicolo Palagonia. Nell’ambito di questa ristrutturazione fu anche creato un nuovo scalone posto esclusivamente al servizio del piano nobile'. Oggi il Palazzo Galletti è una delle sedi di rappresentanza del Comune di Palermo. Il 13 dicembre p.v. dovrebbe essere aperto per un evento fotografico antimafia. Una buona occasione anche per vedere gli interni del Palazzo.

mercoledì 26 novembre 2008
Ottimi Propositi e False Illusioni. Un Rilancio Possibile?
Da un comunicato italpress (ripreso anche da Repubblica e Siciliaonline) "L'emergenza socio-economica - ha detto Lombardo- che scaturisce dalla crisi dei mercati finanziari internazionali ha effetti significativi anche in Sicilia. Per questo motivo sono necessarie misure straordinarie a favore delle famiglie e delle imprese. Con questa riunione intendiamo avviare un nuovo metodo basato sulla condivisione delle scelte da mettere in campo per superare il momento di congiuntura sfavorevole e rilanciare lo sviluppo. Questo nuovo modo di affrontare i problemi proseguira' anche in futuro per il confronto su tutti i temi che riguardano l'economia e la societ siciliana. E' stato un dibattito molto positivo e anche le proposte presentate e discusse sono il segno di una consapevolezza che le grandi questioni della nostra regione vanno affrontate oltre le separazioni di principio". Ottimi propositi sarebbe da verificare tuttavia la capacità delle casse regionali. Qui un approfondimento.
Ma nel frattempo proprio la Repubblica, in un articolo di Emanuele Lauria che riporta le parole di Capodicasa, fa anche un'analisi impietosa di quello che accade alle nostre spalle. Qui degli assaggi: 'Si cominciò con il taglio dell´Ici di cui in prevalenza ha beneficiato il Nord («L´esenzione per le famiglie più povere l´aveva già prevista la Finanziaria di Prodi», sottolinea Capodicasa») e finanziata con la riduzione delle risorse per la viabilità provinciale e per le infrastrutture siciliane: sono stati soppressi i finanziamenti per le metropolitane leggere di Palermo, Catania e Messina, per il passante ferroviario di Palermo, per il secondo lotto della Agrigento-Caltanissetta, per il nuovo attracco del porto di Messina. (...) Sono stati dirottati alle Marche e all´Umbria: ma se il governo ha riservato 45 milioni alla copertura delle agevolazioni tributarie alle zone colpite dal terremoto, ha invece cancellato i 62 milioni per la ricostruzione di quelle zone della Sicilia che ancora mostrano i segni del sisma del Belice. (...) Per la cronaca, solo pochi giorni fa un altro ministro, Claudio Scajola, inaugurando un interporto in Piemonte ha dichiarato che il governo realizzerà il terzo Valico per collegare la Liguria e il Piemonte. Costo: 15 miliardi di euro. A chi gli ha chiesto dove avrebbero preso i soldi, Scajola ha risposto: dal Fas. Grandi opere al Nord coi soldi del Sud? Eppure il governatore Raffaele Lombardo, una settimana or sono, ha scritto a Berlusconi per ringraziarlo di quanto sta facendo il governo per il Sud. Prendendo spunto dalla norma della Finanziaria che garantisce la ripartizione del Fas nella percentuale di 85 e 15 a favore del Mezzogiorno. «Ma quella relazione obbliga solo il governo a inviare ogni anno una relazione al parlamento. Non garantisce alcunché, è acqua fresca», dice Capodicasa.' Qui tutto l'articolo.
E' vero, sono parole dell'opposizione ma se dovessero essere confermate (e credo facilmente che possano esserlo) allora le opere cantierabili potrebbero essere molte di più perchè potrebbero oltre ai flussi di capitali regionali a finanziamento delle opere potremmo avere anche quelli nazionali e europei. Quindi i cantieri sarebbero pronti ma effettivamente manca alcun riscontro nei capitoli di spesa. Ricordo a proposito che la Sicilia è la regione italiana con la massima flessione di Per tanto, sarebbe davvero il caso che, al di fuori di proclami e una volta e per tutte, si renda pubblica l'effettivo impegno dei fondi FAS. Non capisco il senso del dovere elemosinare cosa ci spetta di diritto. Ma c'è di più, oltre l'effettivo impegno delle somme sarebbe anche da capire la reale consistenza del fondo stesso. Scrive il Sole 24 Ore che riporta l'indirizzo prossimo venturo del Governo: 'Ecco realizzato, dunque, il proposito di Tremonti di riprogrammare le risorse per destinarle al piano anti-crisi: con le priorità delle opere pubbliche e degli ammortizzatori sociali. A mettere a punto il piano, entro sessanta giorni, sarebbe un tavolo paritetico a Palazzo Chigi cui parteciperanno anche le Regioni. Ed è qui la trovata negoziale di Tremonti: coinvolgere anche le Regioni nella ristrutturazione del Fas in chiave anticiclica. Altri trenta giorni avrà poi il Cipe per distribuire le risorse.Ma l'ostacolo all'operazione anti-crisi alimentata dal Fas sta - oltre che nel parere delle Regioni finora molto critiche - proprio nella cassa. Il Fas 2007-2013 - già prosciugato da Tremonti con un taglio di 10,5 miliardi per finanziare l'azzeramento del l'Ici prima casa, l'emergenza rifiuti della Campania e il dissesto finanziario di Roma e Catania - è a corto di liquidità: appena 10 milioni nel 2008, 171 nel 2009 (di cui la gran parte già impegnati) e solo dal 2010 una dote di 5.089 milioni e nel 2011 di 5.373 milioni. Qui intervengono allora le risorse liberate dal vecchio Qcs e il sostegno "politico" fortissimo che arriva dal vertice Ue di ieri al disegno del ministro dell'Economia.Non è escluso, per altro, che una delle misure decise ieri in sede comunitaria - la proroga di sei mesi per spendere le ultime risorse del piano 2000-2006 - possa a sua volta contribuire a impinguare ulteriormente il tesoretto: si tratta dei cinque miliardi circa di fondi non ancora spesi di quel piano (2,5 di fondi Ue, 2,5 di cofinanziamento nazionale). Dovendo spendere comunque queste somme entro il prossimo giugno, non è escluso che possano essere dirottate da opere tuttora bloccate a cantieri già aperti, capaci di assorbire più rapidamente risorse.Fin qui arriva la manovra ormai esplicita di Tremonti. Ma il ministro dell'Economia ha in mente anche la restante parte della montagna di fondi destinati ad azioni di sviluppo delle aree sottoutilizzate e ha invitato i Governatori, nell'ultima Conferenza unificata, a una programmazione in una logica anticrisi di tutte le risorse 2007-2013: anche i 24 miliardi dei programmi regionali del Fas e i 59.413 milioni di fondi Ue e cofinanziamenti nazionali. Non solo «strade», quindi, ma anche «pane». (qui tutto l'articolo di Giorgio Santilli)'. Insomma a questo punto non bisogna stare più attenti alla crisi ma alla anticrisi di Tremonti per cercare di mantenere salve le ragioni del meridione.
Ma nel frattempo proprio la Repubblica, in un articolo di Emanuele Lauria che riporta le parole di Capodicasa, fa anche un'analisi impietosa di quello che accade alle nostre spalle. Qui degli assaggi: 'Si cominciò con il taglio dell´Ici di cui in prevalenza ha beneficiato il Nord («L´esenzione per le famiglie più povere l´aveva già prevista la Finanziaria di Prodi», sottolinea Capodicasa») e finanziata con la riduzione delle risorse per la viabilità provinciale e per le infrastrutture siciliane: sono stati soppressi i finanziamenti per le metropolitane leggere di Palermo, Catania e Messina, per il passante ferroviario di Palermo, per il secondo lotto della Agrigento-Caltanissetta, per il nuovo attracco del porto di Messina. (...) Sono stati dirottati alle Marche e all´Umbria: ma se il governo ha riservato 45 milioni alla copertura delle agevolazioni tributarie alle zone colpite dal terremoto, ha invece cancellato i 62 milioni per la ricostruzione di quelle zone della Sicilia che ancora mostrano i segni del sisma del Belice. (...) Per la cronaca, solo pochi giorni fa un altro ministro, Claudio Scajola, inaugurando un interporto in Piemonte ha dichiarato che il governo realizzerà il terzo Valico per collegare la Liguria e il Piemonte. Costo: 15 miliardi di euro. A chi gli ha chiesto dove avrebbero preso i soldi, Scajola ha risposto: dal Fas. Grandi opere al Nord coi soldi del Sud? Eppure il governatore Raffaele Lombardo, una settimana or sono, ha scritto a Berlusconi per ringraziarlo di quanto sta facendo il governo per il Sud. Prendendo spunto dalla norma della Finanziaria che garantisce la ripartizione del Fas nella percentuale di 85 e 15 a favore del Mezzogiorno. «Ma quella relazione obbliga solo il governo a inviare ogni anno una relazione al parlamento. Non garantisce alcunché, è acqua fresca», dice Capodicasa.' Qui tutto l'articolo.
E' vero, sono parole dell'opposizione ma se dovessero essere confermate (e credo facilmente che possano esserlo) allora le opere cantierabili potrebbero essere molte di più perchè potrebbero oltre ai flussi di capitali regionali a finanziamento delle opere potremmo avere anche quelli nazionali e europei. Quindi i cantieri sarebbero pronti ma effettivamente manca alcun riscontro nei capitoli di spesa. Ricordo a proposito che la Sicilia è la regione italiana con la massima flessione di Per tanto, sarebbe davvero il caso che, al di fuori di proclami e una volta e per tutte, si renda pubblica l'effettivo impegno dei fondi FAS. Non capisco il senso del dovere elemosinare cosa ci spetta di diritto. Ma c'è di più, oltre l'effettivo impegno delle somme sarebbe anche da capire la reale consistenza del fondo stesso. Scrive il Sole 24 Ore che riporta l'indirizzo prossimo venturo del Governo: 'Ecco realizzato, dunque, il proposito di Tremonti di riprogrammare le risorse per destinarle al piano anti-crisi: con le priorità delle opere pubbliche e degli ammortizzatori sociali. A mettere a punto il piano, entro sessanta giorni, sarebbe un tavolo paritetico a Palazzo Chigi cui parteciperanno anche le Regioni. Ed è qui la trovata negoziale di Tremonti: coinvolgere anche le Regioni nella ristrutturazione del Fas in chiave anticiclica. Altri trenta giorni avrà poi il Cipe per distribuire le risorse.Ma l'ostacolo all'operazione anti-crisi alimentata dal Fas sta - oltre che nel parere delle Regioni finora molto critiche - proprio nella cassa. Il Fas 2007-2013 - già prosciugato da Tremonti con un taglio di 10,5 miliardi per finanziare l'azzeramento del l'Ici prima casa, l'emergenza rifiuti della Campania e il dissesto finanziario di Roma e Catania - è a corto di liquidità: appena 10 milioni nel 2008, 171 nel 2009 (di cui la gran parte già impegnati) e solo dal 2010 una dote di 5.089 milioni e nel 2011 di 5.373 milioni. Qui intervengono allora le risorse liberate dal vecchio Qcs e il sostegno "politico" fortissimo che arriva dal vertice Ue di ieri al disegno del ministro dell'Economia.Non è escluso, per altro, che una delle misure decise ieri in sede comunitaria - la proroga di sei mesi per spendere le ultime risorse del piano 2000-2006 - possa a sua volta contribuire a impinguare ulteriormente il tesoretto: si tratta dei cinque miliardi circa di fondi non ancora spesi di quel piano (2,5 di fondi Ue, 2,5 di cofinanziamento nazionale). Dovendo spendere comunque queste somme entro il prossimo giugno, non è escluso che possano essere dirottate da opere tuttora bloccate a cantieri già aperti, capaci di assorbire più rapidamente risorse.Fin qui arriva la manovra ormai esplicita di Tremonti. Ma il ministro dell'Economia ha in mente anche la restante parte della montagna di fondi destinati ad azioni di sviluppo delle aree sottoutilizzate e ha invitato i Governatori, nell'ultima Conferenza unificata, a una programmazione in una logica anticrisi di tutte le risorse 2007-2013: anche i 24 miliardi dei programmi regionali del Fas e i 59.413 milioni di fondi Ue e cofinanziamenti nazionali. Non solo «strade», quindi, ma anche «pane». (qui tutto l'articolo di Giorgio Santilli)'. Insomma a questo punto non bisogna stare più attenti alla crisi ma alla anticrisi di Tremonti per cercare di mantenere salve le ragioni del meridione.
Recuperi in via dei Bottai
Dettagli in via dei Bottai, nei pressi di piazza Marina. Questo edificio, non antico ma comunque datato, è ormai quasi del tutto rimesso a nuovo. Tra i pochi elementi decoratiovi fa bella mostra di se un fascio littorio sul prospetto. Elemento interessante e comunque parte di storia patria.
martedì 25 novembre 2008
L'Aida al Teatro Massimo. 'Risorge un Sogno'...
Terminati i Lavori di Recupero del Palazzo Gallidoro in via Maqueda
lunedì 24 novembre 2008
Raffaele Lombardo e la Politica Meridionale
Eppure Raffaele Lombardo non mi dispiace affatto. Anzi.. Coraggioso fino in fondo per cercare di riformare il sistema. Un piano di rientro dal defici sanitario quasi stravagante per una politica del compromesso tipica della logica regionale. La riforma degli assessorati e dei dipartimenti. Cioè tagliare posti apicali anzichè crearne di nuovi. Finchè il sistema stesso non gli si rivolterà contro ferocemente.. E soprattutto la passione reale per il sud e la Sicilia. Parole di orgoglio siciliano e si è persino inventato un dipartimento per la difesa dell'identità siciliana. Uno spirito romantico d'altri tempi. Tempi andati, purtroppo. Ma comunque con i piedi per terra e una buona dose di capacità critica. Da una notizia ASCA leggo la dichiarazione di Raffaele Lombardo: ''e' ormai scomparso dal dibattito politico a tutto vantaggio di una questione settentrionale che mal si concilia con una situazione del Sud che si allontana sempre piu' dalle condizioni economiche di quelle del resto del Paese (...) L'Italia e' tra le poche nazioni europee in cui esiste un cosi' netto divario tra zone ricche e zone meno ricche e, purtroppo, questo divario tende a crescere. Mi permetto di aggiungere che riaffermare la centralita' del Mezzogiorno non vuol dire rivendicare torti subiti, ma almeno ricordare come dall'unificazione in poi si sia sempre piu' scavato un solco tra nord e sud che fino a quel momento non esisteva''. Finalmente non autocommiserazione ma un po' di sana rivendicazione. Insomma alla fine Lombardo si sta confermando un'ottima scelta per i siciliani. E non gli si può dire niente..
domenica 23 novembre 2008
sabato 22 novembre 2008
Il Silenzio su Himera
-Il tempio della Vittoria assediato dalla Ferrovia (Fonte Panoramio. Qui il link)- Mi segnalano come l'area archeologica di Himera sia vasta e mortificata. Effettivamente basta guardare su Google Earth per rendersi conto l'ampiezza di un territorio dove sono chiari i perimetri di case, templi, ecc. sia vicino al mare che sul monte prospiciente il Tempio della Vittoria Purtroppo allo stesso modo ci si potrà rendere conto degli scempi limitrofi alle rovine. Strade, ferrovie e case. Adesso più che mai si tratterebbe di alzare la voce e chiedere alla Soprintendenza competente e all'Assessorato ai Beni Culturali di finanziare una corretta campagna di scavi e di tutelare il maggiormente il territorio bloccando le concessioni per la costruzione di altri centri commerciali e abitazioni nonchè di verificare la regolarità di edifici così vicino a reperti archeologici e di avviare il processo di spostamento della strada ferrata. Ed invece questo è un passaggio tratto da Siciliaonline: 'Al termine di tutti i lavori necessari, il sito verrà nuovamente ricoperto di terra e il raddoppio potrà essere realizzato. Obiettivo degli scavi è quello di aumentare il numero dei reperti contenuti nell’Antiquarium di Himera e, probabilmente, trovare altri spazi per ampliare il museo'. Sarebbe un fallimento eppure nessuno ne parla adeguatamente. Himera dovrebbe essere un Parco Archeologico al pari di Segesta, Selinunte e Agrigento ed invece probabilmente non sarà niente di tutto questo..
Qui il link su google maps
Era Palermo di Vincenzo Mirisola
Una collezione di fotografia di una Palermo che fu. Vincenzo Mirisola racconta una Palermo non troppo distante anche se da alcune foto sembra esserlo. 'Era Palermo' è un testo di 203 pagine e 197 fotografie. Tra le immagini del libro che vale la pena di avere in libreria sopra una sorprendente Piazza Marina con edifici scomparsi e l'Esposizione Nazionale di fine Ottocento in via Libertà incrocio con via Dante.. (Fonte delle Immagini: Repubblica).
venerdì 21 novembre 2008
Il Rigassificatore di Agrigento sull'Independent
Dopo gli abusivismi a ridosso, sembra continuare l'assedio alla Valle dei Templi.. Non proprio una bella figura. Adesso anche sulla stampa internazionale. A scapito probabilmente anche del resto della Sicilia. L'Independent pubblica l'articolo Gas plant to overshadow Greek temples - Italy gives go-ahead to storage depot less than a mile from World Heritage Site e questo è l'incipit They are among the finest survivors of ancient Greek civilisation in the Mediterranean: a line of imposing Doric temples on the southern coast of Sicily which have been listed as a Unesco World Heritage site since 1997.
But now the Italian government plans to build a huge liquid gas terminal less than a mile away from the famous Agrigento site, to the fury of environmentalists.
But now the Italian government plans to build a huge liquid gas terminal less than a mile away from the famous Agrigento site, to the fury of environmentalists.
giovedì 20 novembre 2008
Ancora Grandi Restauri in Cantiere. Il Castello della Favara (Castello di Maredolce) e la Sua Naumachia e il Palazzo Bonagia.
E' risaputo che gli unici cantieri di successo a Palermo sono quelli di restauro del patrimonio storico e architettonico. A breve scadenza due mastodontici bandi milionari di affidamento delle opere di restauro di due edifici eccezionali: il complesso del Palazzo Bonagia e il Castello della Favara (meglio conosciuto come Castello di Maredolce) e della sua Naumachia:
Qui il bando di restauro del Castello della Favara e della sua Naumachia
Qui il bando del restauro del Complesso del Palazzo Bonagia
Gli interventi saranno più che drastici e di completa rivalorizzazione degli edifici.
Qui il bando di restauro del Castello della Favara e della sua Naumachia
Qui il bando del restauro del Complesso del Palazzo Bonagia
Gli interventi saranno più che drastici e di completa rivalorizzazione degli edifici.
Via Butera. Prossima Apertura dell' Hotel Porta Felice.
Un palazzo a nuovo e, soprattutto una rivalorizzazione efficace del Centro Storico ancora un po' carente di esercizi commerciali. Terminano i restauri dell'ex Palazzo De Francisci in via Butera e a breve aprirà l'Hotel Porta Felice. Notizia eccezionale per una serie di motivi. 1) un nuovo hotel al centro storico è comunque una ottima notizia; 2) si tratta di un 4 stelle, quindi fascia alta; 3) sarà dotato (forse l'unico in Centro Storico) di un centro benessere. Insomma ci sarà pure la crisi in giro ma in Centro Storico non si sente affatto..
mercoledì 19 novembre 2008
Le Nuove ZTL a Targhe Alterne
Giusto per capirci qualcosa.. Dal sito del Comune di Palermo:
Il nuovo provvedimento di limitazione della circolazione veicolare è stato adottato dall'Amministrazione con ordinanza del Sindaco per combattere l'inquinamento atmosferico e tutelare la salute dei cittadini. Nel sito Internet comunale (www.comune.palermo.it), attraverso un apposito link in evidenza nella homepage, è possibile consultare una specifica finestra informativa.Nessuna limitazione lungo il perimetro. Questo il perimetro dell'area nella quale, da lunedì prossimo, sarà in vigore la nuova misura antismog: piazza Giulio Cesare, corso Tukory, piazza San Francesco Saverio, via Forlanini, via Cadorna, prosecuzione della via Albergheria in adiacenza all'ingresso principale dell'ospedale Di Cristina, piazza Porta Montalto, via dei Benedettini, corso Re Ruggero, piazza Indipendenza, corso Calatafimi, corso Vittorio Emanuele, via Matteo Bonello, via Papireto, corso Finocchiaro Aprile, piazza Sacro Cuore, piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco, piazza Ottavio Ziino, piazza Malaspina, via Principe di Palagonia, piazza Armstrong, via Liszt, via Zappalà, viale Lazio, via Restivo, via De Gasperi, piazza Giovanni Paolo II, via Cassarà, viale del Fante, piazza Leoni, piazza Don Bosco, via Sampolo, piazza Caponnetto (limitatamente al tratto che collega la via Sampolo al Piano dell'Ucciardone), via Piano dell'Ucciardone, via Crispi, via Cala, Foro Umberto I, via Lincoln, piazza Giulio Cesare.Gli stessi tratti stradali che compongono il perimetro saranno percorribili ogni giorno senza limitazioni.I veicoli non soggetti alle restrizioni. Dai divieti fissati nell'ordinanza restano esclusi i veicoli a basso impatto ambientale e i mezzi che rientrano nei casi di deroga espressamente previsti. Tra questi ultimi, i veicoli utilizzati per lo svolgimento di servizi di utilità collettiva che saranno così salvaguardati.In particolare, i divieti non si applicano ai veicoli con omologazione antismog Euro 4 o superiore e neppure agli autoveicoli alimentati a metano o a gpl (in regola con il controllo dei gas di scarico), ibridi o elettrici.
e comunque una tabella composita di 1 metro per 60 centimetri, montata su palo, segnalerà agli automobilisti, in ognuno degli oltre cento varchi d'ingresso che si trovano lungo il perimetro, l'inizio dell'area che dal prossimo lunedì 24 novembre sarà sottoposta alla circolazione a targhe alterne.
Il nuovo provvedimento di limitazione della circolazione veicolare è stato adottato dall'Amministrazione con ordinanza del Sindaco per combattere l'inquinamento atmosferico e tutelare la salute dei cittadini. Nel sito Internet comunale (www.comune.palermo.it), attraverso un apposito link in evidenza nella homepage, è possibile consultare una specifica finestra informativa.Nessuna limitazione lungo il perimetro. Questo il perimetro dell'area nella quale, da lunedì prossimo, sarà in vigore la nuova misura antismog: piazza Giulio Cesare, corso Tukory, piazza San Francesco Saverio, via Forlanini, via Cadorna, prosecuzione della via Albergheria in adiacenza all'ingresso principale dell'ospedale Di Cristina, piazza Porta Montalto, via dei Benedettini, corso Re Ruggero, piazza Indipendenza, corso Calatafimi, corso Vittorio Emanuele, via Matteo Bonello, via Papireto, corso Finocchiaro Aprile, piazza Sacro Cuore, piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco, piazza Ottavio Ziino, piazza Malaspina, via Principe di Palagonia, piazza Armstrong, via Liszt, via Zappalà, viale Lazio, via Restivo, via De Gasperi, piazza Giovanni Paolo II, via Cassarà, viale del Fante, piazza Leoni, piazza Don Bosco, via Sampolo, piazza Caponnetto (limitatamente al tratto che collega la via Sampolo al Piano dell'Ucciardone), via Piano dell'Ucciardone, via Crispi, via Cala, Foro Umberto I, via Lincoln, piazza Giulio Cesare.Gli stessi tratti stradali che compongono il perimetro saranno percorribili ogni giorno senza limitazioni.I veicoli non soggetti alle restrizioni. Dai divieti fissati nell'ordinanza restano esclusi i veicoli a basso impatto ambientale e i mezzi che rientrano nei casi di deroga espressamente previsti. Tra questi ultimi, i veicoli utilizzati per lo svolgimento di servizi di utilità collettiva che saranno così salvaguardati.In particolare, i divieti non si applicano ai veicoli con omologazione antismog Euro 4 o superiore e neppure agli autoveicoli alimentati a metano o a gpl (in regola con il controllo dei gas di scarico), ibridi o elettrici.
e comunque una tabella composita di 1 metro per 60 centimetri, montata su palo, segnalerà agli automobilisti, in ognuno degli oltre cento varchi d'ingresso che si trovano lungo il perimetro, l'inizio dell'area che dal prossimo lunedì 24 novembre sarà sottoposta alla circolazione a targhe alterne.
martedì 18 novembre 2008
I Sequestri di Beni ai Mafiosi una Reale Opportunità di Sviluppo per la Sicilia. Una Proposta per il Costituendo 'Federalismo'.
Cifre da capogiro in pochi giorni. Meno di due settimane fa i carabinieri del Gruppo di Monreale hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 100 milioni di euro a Monreale ad un prestanome di Provenzano. Ieri, beni per complessivi settecento milioni di euro riconducibili a Giuseppe Grigoli, 60 anni, 're' dei supermercati in Sicilia e ritenuto il cassiere del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia. Di questo passo, in circa dieci giorni avremmo potenzialmente risolto il problema della Sanità e magari in un paio di mesi potremmo già costruirci il ponte da soli. In un anno la Sicilia potrebbe diventare come la Svizzera. Amopalermo ne parlò già in passato. Eppure il fenomeno diventa sempre più consistente. Basta poi leggere i conti delle mafie per capire che non si tratta di conti campati in aria. Le mafie in Italia costituiscono 'una grande holding con un “fatturato” complessivo di 130 miliardi di euro e un utile che sfiora i 70 miliardi, al netto degli investimenti e degli accantonamenti' (Panorama). I sequestri di beni sono destinati ad aumentare viste le recenti riforme ed è sicuramente un bene che questo accada quanto prima. Prima almeno che le cosche trovino un escamotage per occultarne del tutto la provenienza. Eppure beni e capitali non hanno una direzione chiara. O meglio, è chiarissima ma non si comprendono le motivazioni. Il sequestro dei beni ai mafiosi è il preludio del trasferimento della proprietà allo Stato. Quindi immobili e capitali finiscono nel calderone generale (senza banalizzare troppo non capisco insomma perchè ne debbano beneficiare anche Milano e affini..). Eppure sono beni costruiti o gestiti in Sicilia e i proventi in danaro sono principalmente incassati proprio in Sicilia, a scapito della povera gente. I numeri, poi, fanno stralunare. In un anno, credo, che i sequestri in Sicilia possano realmente avere superato il valore di due miliardi di euro. Due miliardi! Un fallimento per le famiglie mafiose ma una miniera per la nostra regione che oltra a qualche costituzione di parte civile non credo abbia un altro guadagno diretto, in termini di cassa, dal contrasto alla malavita organizzata. Alcuni immobili vengono affidati a associazioni e onlus ma oltre al (comunque alto) valore simbolico di questa gestione non riesco a capire che altro beneficio diretto economico ne tragga la Sicilia che potrebbe veramente arricchirsi alle spalle del fenomeno mafioso. Molti immobili si potrebbero mettere all'asta, i capitali potrbbero essere investiti in interventi infrastrutturali. L'amministrazione regionale timidamente ha provato a farsi sentire in qualche occasione. Ma nulla sembra che si sia mosso. Allora si potrebbe riaffrontare questa tematica in seno ai processi costitutivi della nuova 'Italia Federale'. Sul tavolo della trattativa dovrebbe essere trattata anche la titolarità dei beni e dei capitali. Magari che vengano gestiti comunque, in ultima istanza, dallo Stato a garanzia della trasparenza e per evitare infiltrazioni. Ma la proprietà passi alla Regione Siciliana. Federalismo deve essere? allora lo sia anche in questo, quello che la mafia 'produce' in Sicilia resti in Sicilia.. Forse allora paradossalmente proprio la mafia, che ci ha affossato per decenni, potrebbe diventare il primo motore di sviluppo in Sicilia..
lunedì 17 novembre 2008
Il Lusso di Buttare al Vento 700 Milioni di Euro..

Siccome siamo degli estrosi e possiamo permetterci di scialacquare il danaro ma anche di non riscuoterlo vi riporto parte di un interessante articolo di Sicilia Informazioni : 'La Sicilia non potrà utilizzare per intero i fondi europei, pur prevedendo un aumento del dieci per cento del plafond di utilizzo - dall’85 per cento al 95 per cento - è impossibile fare di più: quel cinque per cento significa una perdita di 600-700 milioni di euro. Una bella somma di cui la Regione non potrà usufruire a causa dei ritardi accumulati.
Che cosa ha provocato questi ritardi. L’analisi di Leonardi è stata impietosa:
1)la struttura regionale competente vivrebbe con disagio la sua condizione organizzativa a causa anche di un insufficiente raccordo con gli altri dipartimenti;
2) individualmente i dirigenti del dipartimento sono di buon livello ma è mancata una guida che sapesse dare indirizzi certi;
3)la Sicilia si è sempre posizionata all'ultimo posto delle graduatorie, e questo la fa partire con un gap, che va recuperato con i tempi
4) è necessario che lo Stato non ponga problemi aggiuntivi in ordine al rispetto del patto di stabilità, la qual cosa richiede un intervento amministrativo ma anche un intervento politico verso il ministro Tremonti.'
Che cosa ha provocato questi ritardi. L’analisi di Leonardi è stata impietosa:
1)la struttura regionale competente vivrebbe con disagio la sua condizione organizzativa a causa anche di un insufficiente raccordo con gli altri dipartimenti;
2) individualmente i dirigenti del dipartimento sono di buon livello ma è mancata una guida che sapesse dare indirizzi certi;
3)la Sicilia si è sempre posizionata all'ultimo posto delle graduatorie, e questo la fa partire con un gap, che va recuperato con i tempi
4) è necessario che lo Stato non ponga problemi aggiuntivi in ordine al rispetto del patto di stabilità, la qual cosa richiede un intervento amministrativo ma anche un intervento politico verso il ministro Tremonti.'
Ho sempre avuto dei dubbi su come la Programmazione individuasse le priorità da sottoporre a finanziamento e non ho mai digerito gli interventi a pioggia a scapito di quelli strutturali. Se poi proprio il lavoro della Programmazione ci porta ad una perdita netta di cifre da deficit sanitario allora posso confermare che il recente avvicendamento ai massimi vertici si è rivelato davvero provvidenziale.
domenica 16 novembre 2008
Il Recupero del Palazzo Naselli Flores
Mastodontico, prospettante su via Garibaldi e su piazza Rivoluzione e soprattutto.. recuperato. I lavori al settecentesco Palazzo Naselli Flores sono ormai terminati un po' di mesi fa ma si tratta di un'opera di recupero degna di particolare attenzione vista l'importanza del Palazzo. Purtroppo non credo si sia potuto salvare molto. Per questo si tratta più di un recupero che un di un restauro ma sicuramente il prospetto fa bella mostra di sè.
venerdì 14 novembre 2008
I Cromosomi dei Maschi Fenici nel Sangue dei Siciliani
Strabiliante ricerca dell'IBM e National Geographic: 'un abitante su 17 ha nel patrimonio genetico un cromosoma Y che deriva direttamente dai maschi fenici'. Lo riporta Repubblica che precisa: '(...) La rivelazione è contenuta in uno studio che un gruppo di ricercatori, finanziato da Ibm e National Geographic, ha pubblicato sull’American Journal of Human Genetics: ci sono alcuni popoli del Mare Nostrum, e fra questi Cipro, la Tunisia e appunto la Sicilia, in cui la mappa genetica ha conservato le caratteristiche di quei navigatori che ci lasciarono in eredità l’alfabeto, la porpora, l’arte di decorare'. Ed ancora «In ogni classe scolastica - dice Daniel Platt, uno dei ricercatori - c’è almeno un bambino che possiamo definire discendente diretto dei Fenici. Lo possiamo dire con certezza solo dei maschi, perché il cromosoma che abbiamo studiato si tramanda quasi intatto di padre in figlio. È con lo stesso procedimento che, qualche anno fa, abbiamo ricostruito in Asia gli spostamenti delle armate di Gengis Khan».
Il link per l'articolo originale (in inglese)
Adesso sarebbe solo da fare la stessa ricerca con il cromosoma Greco. Secondo me si potrebbero trovare più nipoti dei 'veri' antichi Greci da queste parti che non ad Atene..
Palermo Shooting al Cinema il 28 Novembre
giovedì 13 novembre 2008
Il Chiostro della Magione. Camminare 'Sulla' Storia a Palermo..
mercoledì 12 novembre 2008
Scoperta Vicino Palermo la Necropoli Più Grande della Magna Grecia.. Questa è la Sicilia dei Primati.
Lo titola l'Unità in un articolo a firma di Andrea D'Orazio che descrive il ritrovamento di più di 10.000 tombe (diecimila!) tombe a Himera.
La più grande Necropoli della Magna Grecia!
Tombe di vario genere, che risalgono a un periodo tra il VI e il V secolo avanti Cristo, dalle quali stanno affiorando non solo resti umani in grande quantità ma anche un enorme corredo funerario costituito da lucerne, crateri e ceramiche di varia fattura. I primi resti sono stati trovati in lotto di 20 chilometri, nel corso dei lavori per la costruzione di un tratto ferroviario che collega le località palermitane attorno alla piana di Himera. Poi, l’intervento dei ricercatori e gli scavi mirati della sovrintendenza di Palermo, finanziati da Rete ferroviaria italiana, realizzati attorno a un luogo che comprende già siti archeologici di epoca greca. Fino alla grande scoperta: circa diecimila tombe - la maggior parte a «cappuccina», dentro le quali i cadaveri venivano inumati in posizione supina - documentano le più significative tipologie funerarie e i riti che accompagnavano i cerimoniali connessi alla deposizione dei morti. Elevatissima la percentuale di sepolture di neonati, circa il 25/30 per cento, i cui resti venivano posti dentro anfore accompagnati, spesso, dal corredo funebre: oggetti di vario tipo usati da madre e figli, tra cui non mancano i «guttus», piccoli vasetti di terracotta dotati di un beccuccio con funzione di poppatoi.
Semplicemente da restare a bocca aperta. Dispiace solo che un articolo del genere, cercando sulla stampa nazionale, l'ho trovato solo su l'Unità. Adesso la palla all'Assessorato ai Beni Culturali. Che faccia qualcosa di serio per preservare e valorizzare il sito. Questa è la Sicilia che merita risalto in giro per il mondo...
La più grande Necropoli della Magna Grecia!
Tombe di vario genere, che risalgono a un periodo tra il VI e il V secolo avanti Cristo, dalle quali stanno affiorando non solo resti umani in grande quantità ma anche un enorme corredo funerario costituito da lucerne, crateri e ceramiche di varia fattura. I primi resti sono stati trovati in lotto di 20 chilometri, nel corso dei lavori per la costruzione di un tratto ferroviario che collega le località palermitane attorno alla piana di Himera. Poi, l’intervento dei ricercatori e gli scavi mirati della sovrintendenza di Palermo, finanziati da Rete ferroviaria italiana, realizzati attorno a un luogo che comprende già siti archeologici di epoca greca. Fino alla grande scoperta: circa diecimila tombe - la maggior parte a «cappuccina», dentro le quali i cadaveri venivano inumati in posizione supina - documentano le più significative tipologie funerarie e i riti che accompagnavano i cerimoniali connessi alla deposizione dei morti. Elevatissima la percentuale di sepolture di neonati, circa il 25/30 per cento, i cui resti venivano posti dentro anfore accompagnati, spesso, dal corredo funebre: oggetti di vario tipo usati da madre e figli, tra cui non mancano i «guttus», piccoli vasetti di terracotta dotati di un beccuccio con funzione di poppatoi.
Semplicemente da restare a bocca aperta. Dispiace solo che un articolo del genere, cercando sulla stampa nazionale, l'ho trovato solo su l'Unità. Adesso la palla all'Assessorato ai Beni Culturali. Che faccia qualcosa di serio per preservare e valorizzare il sito. Questa è la Sicilia che merita risalto in giro per il mondo...
lunedì 10 novembre 2008
I Costi del Federalismo e la Carta per il Sud
Di seguito alcuni stralci di questo articolo di Repubblica che danno qualche lume per comprendere le deformazioni del federalismo studiato sui tavoli di Pontida e le effettive esigenze per un miglioramento strutturale, così come emerse durante le giornate dell'economia.
Le prime stime Svimez sui costi del Federalismo, come previsto dalla legge Calderoli, sono impietose. La Sicilia potrebbe perdere 5 miliardi di euro, che dovrà reperire altrove. Anche incassando l´Irpef (1.108 euro pro capite), non riuscirà a far fronte alle spese attuali (che corrispondo a 1.296 pro capite). «Il tutto in un quadro che vede il Sud e la Sicilia con un grave gap infrastrutturale, che per essere colmato ha bisogno di finanziamenti per 112 miliardi di euro, a fronte dei 2 miliardi attualmente previsti dal governo per le regioni meridionali», dice il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta che ha concluso ieri a Palazzo dei Normanni le "Giornate dell´economia". Le risorse rischiano di diminuire, ma ne occorrono invece sempre di più. (...)
In 200, tutti i relatori delle "Giornate dell´economia", hanno così firmato una «carta per il Sud» inviata poi al governo nazionale: 10 punti programmatici che hanno l´obiettivo di portare le regioni del Mezzogiorno ad un Pil pro capite pari all´80 per cento di quello del Nord (oggi è fermo al 58 per cento). Un documento che vuole essere anche un «no chiaro e netto» ad un federalismo fiscale a danno delle regioni povere. Non a caso al primo punto della carta c´è «la garanzia che la quota di spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno prevista dalle leggi esistenti venga mantenuta».
Le prime stime Svimez sui costi del Federalismo, come previsto dalla legge Calderoli, sono impietose. La Sicilia potrebbe perdere 5 miliardi di euro, che dovrà reperire altrove. Anche incassando l´Irpef (1.108 euro pro capite), non riuscirà a far fronte alle spese attuali (che corrispondo a 1.296 pro capite). «Il tutto in un quadro che vede il Sud e la Sicilia con un grave gap infrastrutturale, che per essere colmato ha bisogno di finanziamenti per 112 miliardi di euro, a fronte dei 2 miliardi attualmente previsti dal governo per le regioni meridionali», dice il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta che ha concluso ieri a Palazzo dei Normanni le "Giornate dell´economia". Le risorse rischiano di diminuire, ma ne occorrono invece sempre di più. (...)
In 200, tutti i relatori delle "Giornate dell´economia", hanno così firmato una «carta per il Sud» inviata poi al governo nazionale: 10 punti programmatici che hanno l´obiettivo di portare le regioni del Mezzogiorno ad un Pil pro capite pari all´80 per cento di quello del Nord (oggi è fermo al 58 per cento). Un documento che vuole essere anche un «no chiaro e netto» ad un federalismo fiscale a danno delle regioni povere. Non a caso al primo punto della carta c´è «la garanzia che la quota di spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno prevista dalle leggi esistenti venga mantenuta».
venerdì 7 novembre 2008
Palermo sul Financial Times. Capitale di Charme e Meraviglie della Sicilia in Procinto di Decollare come New Tuscany.
Non un giornale qualunque ma addirittura il Financial Times. Si parla di Palermo e, ancora una volta nella stampa estera, se ne parla bene. Anzi benissimo. Basta dare una letta all'articolo the lure of Palermo. L'autore Rahul Jacob (-gli farei una statua-) tra le righe si dichiara: 'My affection for the city has grown into something like an addiction. I now have to ration holidays there because I think it unprofessional for a travel journalist to keep returning to a place. Yes, I know the traffic sometimes has all the disorder of bees after a hive has broken. And I should be appalled by the crumbling buildings in some parts of the city but I am so enchanted by the jumble of architectural styles, from Arab to Byzantine to baroque, that I scarcely notice. '
Ma non si tratta solo di questo, il web italiano parla dell'opinione dello 'straniero' ancora più approfonditamente attraverso l'articolo di Elena Cipriani edito su libero (anche per la Cipriani una Statua..) e qui c'è veramente di che brindare alla sempre più consistente consapevolezza estera delle meraviglie siciliane. Il futuro -a mio parere- è tutto qui. Non industria pesante, ma strutture a 5 stelle, non campi eolici (un aggressione micidiale al territorio) ma campi da golf. Ed ancora non Centri Storico abbandonati ma ripopolati e recuperati come musei di memoria e zone chic.
Nulla da togliere ma sinceramente non abbiamo proprio nulla da invidiare alla Toscana. Forse solo un maggiore orgoglio ed una maggiore fortuna per avere avuto amministratori capaci. Ma in quanto ad architettura, storia, tradizioni, clima, ecc... nulla proprio. Basta leggere le prime righe dell'articolo su Libero. "Bellissima e a buon mercato: la più meridionale delle isole italiane è l’ultima scoperta degli inglesi in cerca di una nuova Toscana". Parola di Financial Times, che difficilmente prende abbagli. Giovani architetti e decoratori londinesi alla moda, giornalisti, scrittori. A Palermo sbarca una nuova generazione di britannici: quelli stanchi della “solita” Toscana, o che semplicemente non si possono permettere una tenuta nel Chiantishire. Il clima, poi, in Sicilia, è davvero un toccasana per chi vuol sfuggire a quello inglese.' Tutto vero. Verissimo. Pochi purtroppo se ne accorgono.. però è così. Io che un po' frequento il Centro Storico me ne accorgo sempre più. Molti più visi biondi tra i tratti somatici tipici del nostro Centro Storico, del Bangladesh e del Ghana. Non un discorso di razza. Assolutamente no. Ma di puro opportunismo. Vuol dire semplicemente che si finalmente è invertita la rotta. Un Centro Storico considerato paradossalmente zona di periferia degradata adesso è diventato un centro di richiamo. Una culla di cambiamenti positivi.
E le motivazioni sono evidenti, ne parla ancora Elena Cipriani riportando l'articolo del Financial Times 'il giornalista Rahul Jacob spiega perché Palermo è la sua città europea preferita per il suo miscuglio unico di stili architettonici diversi, da quello arabo al bizantino e al barocco, per non parlare della gentilezza dei siciliani e della tradizione gastronomica che non teme certo il confronto con quella toscana.'
E da qui le conseguenze, evidenziate anche da Confesercenti: 'Il Sud, in effetti, ha davvero tutte le carte in regola per attrarre il turismo straniero. Tutto, il clima, il folklore, la gastronomia, l’immenso patrimonio artistico e culturale, sembra però un immenso Eldorado ancora da scoprire. Lo conferma Confesercenti, diffondendo i risultati di un sondaggio: sono ancora pochi i turisti stranieri che scelgono le regioni meridionali per le vacanze: però chi si avventura al Sud ne resta affascinato. Il problema principale è la scarsa informazione. Dallo studio emerge infatti che si spinge oltre Roma solo il 29% dei turisti tedeschi, il 24% di quelli britannici, il 16% di quelli francesi: per questi visitatori le spiagge e il patrimonio artistico delle città meridionali sono ad altissimo gradimento. C'è quindi un grande bacino di turisti potenziali che ancora mancano all'appello, perché la promozione all'estero delle regioni meridionali è carente o addirittura assente.'
Ne avevo già parlato in un altro post di questo blog. Questo è il futuro che volenti o nolenti ci è assegnato. Sta a noi renderlo più o meno vicino. E non è retorica è una mera constatazione. La ricetta poi è semplice: consapevolezza, ottimismo, un po' più di iniziativa privata e l'abbando quanto più possibile dei perversi meccanismi di bassa politica e, sicuramente, un pizzico di orgoglio. Palermo e la Sicilia sono delle meravigliose miniere a cielo aperto. Solo noi ancora sembriamo non essercene resi del tutto conto. Comunque, ne sono sicuro, da qui a dieci anni o prima le cose saranno completamente cambiate. E non in peggio. Con tutta probabilità solo alora ci sarà anche una maggiore e diffuso compiacimento nel sentirsi siciliani. Io non faccio testo perchè, anche per questo motivo, mi sento fortunato già da tempo...
Ma non si tratta solo di questo, il web italiano parla dell'opinione dello 'straniero' ancora più approfonditamente attraverso l'articolo di Elena Cipriani edito su libero (anche per la Cipriani una Statua..) e qui c'è veramente di che brindare alla sempre più consistente consapevolezza estera delle meraviglie siciliane. Il futuro -a mio parere- è tutto qui. Non industria pesante, ma strutture a 5 stelle, non campi eolici (un aggressione micidiale al territorio) ma campi da golf. Ed ancora non Centri Storico abbandonati ma ripopolati e recuperati come musei di memoria e zone chic.
Nulla da togliere ma sinceramente non abbiamo proprio nulla da invidiare alla Toscana. Forse solo un maggiore orgoglio ed una maggiore fortuna per avere avuto amministratori capaci. Ma in quanto ad architettura, storia, tradizioni, clima, ecc... nulla proprio. Basta leggere le prime righe dell'articolo su Libero. "Bellissima e a buon mercato: la più meridionale delle isole italiane è l’ultima scoperta degli inglesi in cerca di una nuova Toscana". Parola di Financial Times, che difficilmente prende abbagli. Giovani architetti e decoratori londinesi alla moda, giornalisti, scrittori. A Palermo sbarca una nuova generazione di britannici: quelli stanchi della “solita” Toscana, o che semplicemente non si possono permettere una tenuta nel Chiantishire. Il clima, poi, in Sicilia, è davvero un toccasana per chi vuol sfuggire a quello inglese.' Tutto vero. Verissimo. Pochi purtroppo se ne accorgono.. però è così. Io che un po' frequento il Centro Storico me ne accorgo sempre più. Molti più visi biondi tra i tratti somatici tipici del nostro Centro Storico, del Bangladesh e del Ghana. Non un discorso di razza. Assolutamente no. Ma di puro opportunismo. Vuol dire semplicemente che si finalmente è invertita la rotta. Un Centro Storico considerato paradossalmente zona di periferia degradata adesso è diventato un centro di richiamo. Una culla di cambiamenti positivi.
E le motivazioni sono evidenti, ne parla ancora Elena Cipriani riportando l'articolo del Financial Times 'il giornalista Rahul Jacob spiega perché Palermo è la sua città europea preferita per il suo miscuglio unico di stili architettonici diversi, da quello arabo al bizantino e al barocco, per non parlare della gentilezza dei siciliani e della tradizione gastronomica che non teme certo il confronto con quella toscana.'
E da qui le conseguenze, evidenziate anche da Confesercenti: 'Il Sud, in effetti, ha davvero tutte le carte in regola per attrarre il turismo straniero. Tutto, il clima, il folklore, la gastronomia, l’immenso patrimonio artistico e culturale, sembra però un immenso Eldorado ancora da scoprire. Lo conferma Confesercenti, diffondendo i risultati di un sondaggio: sono ancora pochi i turisti stranieri che scelgono le regioni meridionali per le vacanze: però chi si avventura al Sud ne resta affascinato. Il problema principale è la scarsa informazione. Dallo studio emerge infatti che si spinge oltre Roma solo il 29% dei turisti tedeschi, il 24% di quelli britannici, il 16% di quelli francesi: per questi visitatori le spiagge e il patrimonio artistico delle città meridionali sono ad altissimo gradimento. C'è quindi un grande bacino di turisti potenziali che ancora mancano all'appello, perché la promozione all'estero delle regioni meridionali è carente o addirittura assente.'
Ne avevo già parlato in un altro post di questo blog. Questo è il futuro che volenti o nolenti ci è assegnato. Sta a noi renderlo più o meno vicino. E non è retorica è una mera constatazione. La ricetta poi è semplice: consapevolezza, ottimismo, un po' più di iniziativa privata e l'abbando quanto più possibile dei perversi meccanismi di bassa politica e, sicuramente, un pizzico di orgoglio. Palermo e la Sicilia sono delle meravigliose miniere a cielo aperto. Solo noi ancora sembriamo non essercene resi del tutto conto. Comunque, ne sono sicuro, da qui a dieci anni o prima le cose saranno completamente cambiate. E non in peggio. Con tutta probabilità solo alora ci sarà anche una maggiore e diffuso compiacimento nel sentirsi siciliani. Io non faccio testo perchè, anche per questo motivo, mi sento fortunato già da tempo...
giovedì 6 novembre 2008
Concerto per Organo e Coro alla Cattedrale - 16 Novembre
Per gli appassionati di musica sacra mi segnalano:
Concerto per Organo e Coro Presso la Cattedrale di Palermo il 16 novembre 2008 alle 19:00 verrà eseguito il "Requiem" di G. Fauré (versione per organo e coro). All'organo: Giuseppe Raccuglia. Alla direzione del "Coro Stesicoro": Loredana Russo. La serata è organizzata dal Conservatorio di Musica "V. Bellini" di Palermo.
Buon concerto..
Concerto per Organo e Coro Presso la Cattedrale di Palermo il 16 novembre 2008 alle 19:00 verrà eseguito il "Requiem" di G. Fauré (versione per organo e coro). All'organo: Giuseppe Raccuglia. Alla direzione del "Coro Stesicoro": Loredana Russo. La serata è organizzata dal Conservatorio di Musica "V. Bellini" di Palermo.
Buon concerto..
Il Federalismo alle Giornate dell'Economia del Mezzogiorno
Se ne parlerà diffusamente domani, 7 novembre. Visti i relatori, gli eventi sembrano particolarmente interessanti. Speriamo che anche i contenuti riescano a fare aprire gli occhi a qualcuno.. Di seguito il programma.
Di federalismo e Sud si parlerà, invece, a Palazzo d'Orléans a partire dalla 9,30 con Raffaele Lombardo, presidente Regione Siciliana; Vito De Filippo, presidente Regione Basilicata; Agazio Loiero, presidente Regione Calabria; Antonio Bassolino, presidente Regione Campania; Angelo Michele Iorio, presidente Regione Molise; Nichi Vendola, presidente Regione Puglia; Renato Soru, presidente Regione Sardegna. Alle 14,30, nella sede della presidenza della Regione è prevista la conferenza stampa.
Nel pomeriggio, presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a partire dalle 15.30 si affronta il tema "Il Mezzogiorno tra federalismo fiscale e politica di sviluppo e coesione". Interverranno: Carlo Dominici, Comitato Scientifico delle Giornate; Adriano Giannola, consigliere della SVIMEZ; Federico Pica, consigliere della SVIMEZ; Mario Bertolissi, Università degli Studi di Padova; Marco Causi, commissione Finanze della Camera dei Deputati; Sergio D’Antoni, vice presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati; Vitorocco Peragine, Università degli Studi di Bari; Giulio Salerno, Università degli Studi di Macerata; Massimo Villone, Università degli Studi di Napoli Federico II; Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria; Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana; Nino Novacco, presidente Svimez.
Alle 17.00 L’impresa incontra il Governo Regionale a Castello Utveggio (incontro a porte chiuse). Partecipano Marino Breganze, presidente Banca Nuova; Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana; Coordina Vincenzo Morgante, direttore TG3 Regionale
Di federalismo e Sud si parlerà, invece, a Palazzo d'Orléans a partire dalla 9,30 con Raffaele Lombardo, presidente Regione Siciliana; Vito De Filippo, presidente Regione Basilicata; Agazio Loiero, presidente Regione Calabria; Antonio Bassolino, presidente Regione Campania; Angelo Michele Iorio, presidente Regione Molise; Nichi Vendola, presidente Regione Puglia; Renato Soru, presidente Regione Sardegna. Alle 14,30, nella sede della presidenza della Regione è prevista la conferenza stampa.
Nel pomeriggio, presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a partire dalle 15.30 si affronta il tema "Il Mezzogiorno tra federalismo fiscale e politica di sviluppo e coesione". Interverranno: Carlo Dominici, Comitato Scientifico delle Giornate; Adriano Giannola, consigliere della SVIMEZ; Federico Pica, consigliere della SVIMEZ; Mario Bertolissi, Università degli Studi di Padova; Marco Causi, commissione Finanze della Camera dei Deputati; Sergio D’Antoni, vice presidente Commissione Finanze della Camera dei Deputati; Vitorocco Peragine, Università degli Studi di Bari; Giulio Salerno, Università degli Studi di Macerata; Massimo Villone, Università degli Studi di Napoli Federico II; Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria; Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana; Nino Novacco, presidente Svimez.
Alle 17.00 L’impresa incontra il Governo Regionale a Castello Utveggio (incontro a porte chiuse). Partecipano Marino Breganze, presidente Banca Nuova; Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana; Coordina Vincenzo Morgante, direttore TG3 Regionale
mercoledì 5 novembre 2008
La Sicilia è la Regione Più Povera d'Italia.
Se questa è Italia...
di seguito la notizia riportata da Sicilia Informazioni 'Lo rivelano i dati Istat sulla povertà relativa in Italia nel 2007. La Sicilia rimane il fanalino di coda della classifica nazionale. Mentre la Toscana è l'unica regione italiana in cui le condizioni di vita sono migliorate tra il 2006 e il 2007: rispetto al 2006 l'incidenza di povertà relativa è diminuita di 2,8 punti percentuali, ossia si è passati dal 6,8% al 4%). È il Veneto comunque la regione meno povera (3,3%); seguono Toscana, Lombardia e Trentino Alto Adige, con valori inferiori al 6%. In ultima posizione si trovano la Basilicata (26,3%) e, appunto, la Sicilia (27,6%).
"La soglia di povertà per una famiglia di due componenti - spiega l'Istituto di statistica - è rappresentata dalla spesa media mensile per persona, che nel 2007 è risultata pari a 986,35 euro. Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come relativamente povere".
In sostanza l'indagine Istat mostra che la povertà resta "maggiormente diffusa nel Mezzogiorno (incidendo quattro volte di più che nel resto del Paese); tra le famiglie più ampie (in particolare con tre o più figli soprattutto se minorenni e con anziani a carico). E, ancora, dove vi sono bassi livelli di istruzione e bassi profili professionali oltre che l'esclusione dal mercato del lavoro''.
Qual è la convenienza di una simile situazione? Quale potrebbe essere la reazione a tutto questo?
di seguito la notizia riportata da Sicilia Informazioni 'Lo rivelano i dati Istat sulla povertà relativa in Italia nel 2007. La Sicilia rimane il fanalino di coda della classifica nazionale. Mentre la Toscana è l'unica regione italiana in cui le condizioni di vita sono migliorate tra il 2006 e il 2007: rispetto al 2006 l'incidenza di povertà relativa è diminuita di 2,8 punti percentuali, ossia si è passati dal 6,8% al 4%). È il Veneto comunque la regione meno povera (3,3%); seguono Toscana, Lombardia e Trentino Alto Adige, con valori inferiori al 6%. In ultima posizione si trovano la Basilicata (26,3%) e, appunto, la Sicilia (27,6%).
"La soglia di povertà per una famiglia di due componenti - spiega l'Istituto di statistica - è rappresentata dalla spesa media mensile per persona, che nel 2007 è risultata pari a 986,35 euro. Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come relativamente povere".
In sostanza l'indagine Istat mostra che la povertà resta "maggiormente diffusa nel Mezzogiorno (incidendo quattro volte di più che nel resto del Paese); tra le famiglie più ampie (in particolare con tre o più figli soprattutto se minorenni e con anziani a carico). E, ancora, dove vi sono bassi livelli di istruzione e bassi profili professionali oltre che l'esclusione dal mercato del lavoro''.
Qual è la convenienza di una simile situazione? Quale potrebbe essere la reazione a tutto questo?
Il Recupero del Palazzo del Duca di Verdura in via Montevergini
Il recupero è terminato già da qualche mese ed il palazzo è ormai già abitato. Un recupero importante anche per la vastità dell'edificio. Il Palazzo del Duca di Verdura si affaccia su via Montevergini ed è descritto compiutamente e perfettamente nel romanzo, Estati Felici, scritto da Fulco Santostefano della Cerda, ultimo duca di Verdura. Uno stile gattopardesco che trasporta in un'epoca lontana, quando Palermo era ancora notoriamente imponente e meravigliosa.
martedì 4 novembre 2008
CVD .. Nasce l'Unione per il Mediterraneo e la Sede non è a Palermo
Lo dice l'ANSA. La Stefania Craxi conferma il completo disinteresse per la scelta della sede a Palermo.
MARSIGLIA - I 43 ministri degli Esteri dei paesi euro-mediterranei hanno trovato un accordo su tutti i punti che fino a ieri sera sembrava potessero mandare all'aria il futuro dell'Unione per il Mediterraneo (Upm). Questo consentirà di dare l'avvio ufficiale ai lavori dell'Upm che partiranno entro fine anno. Lo ha detto il sottosegretario italiano agli Esteri, Stefania Craxi. "C'é stato il serio rischio che potesse saltare tutto, ma alla fine è stato trovato un compromesso su tutto e l'Upm può andare avanti", ha detto Craxi. Secondo l'assetto stabilito dai ministri, la sede del segretariato sarà a Barcellona, il Segretario generale sarà di un paese della sponda Sud e lavorerà assieme a funzionari di cinque paesi: Italia, Grecia, Malta, Israele e Autorità nazionale palestinese. Il Segretario e i cinque membri aggiunti saranno in carica per tre anni e saranno operativi entro la fine dell'anno. ITALIA TRA MEMBRI SEGRETARIATO GENERALE Ci sarà anche l'Italia tra i membri del Segretariato generale dell'Unione per il Mediterraneo (Upm) con sede a Barcellona. E' quanto ha annunciato oggi il sottosegretario italiano agli Esteri, Stefania Craxi. "L'Italia ha scelto fin da subito di non presentare una candidatura per la sede del Segretariato, ma di premere per avere un membro nel centro decisionale", ha detto Craxi durante una pausa dei lavori dei 43 ministri degli Esteri euromediterranei in corso a Marsiglia.
MARSIGLIA - I 43 ministri degli Esteri dei paesi euro-mediterranei hanno trovato un accordo su tutti i punti che fino a ieri sera sembrava potessero mandare all'aria il futuro dell'Unione per il Mediterraneo (Upm). Questo consentirà di dare l'avvio ufficiale ai lavori dell'Upm che partiranno entro fine anno. Lo ha detto il sottosegretario italiano agli Esteri, Stefania Craxi. "C'é stato il serio rischio che potesse saltare tutto, ma alla fine è stato trovato un compromesso su tutto e l'Upm può andare avanti", ha detto Craxi. Secondo l'assetto stabilito dai ministri, la sede del segretariato sarà a Barcellona, il Segretario generale sarà di un paese della sponda Sud e lavorerà assieme a funzionari di cinque paesi: Italia, Grecia, Malta, Israele e Autorità nazionale palestinese. Il Segretario e i cinque membri aggiunti saranno in carica per tre anni e saranno operativi entro la fine dell'anno. ITALIA TRA MEMBRI SEGRETARIATO GENERALE Ci sarà anche l'Italia tra i membri del Segretariato generale dell'Unione per il Mediterraneo (Upm) con sede a Barcellona. E' quanto ha annunciato oggi il sottosegretario italiano agli Esteri, Stefania Craxi. "L'Italia ha scelto fin da subito di non presentare una candidatura per la sede del Segretariato, ma di premere per avere un membro nel centro decisionale", ha detto Craxi durante una pausa dei lavori dei 43 ministri degli Esteri euromediterranei in corso a Marsiglia.
Il Dimenticato Palazzo Ex Ministeri. Finalmente Esce Fuori il Nome del Proprietario.. E Chi Poteva Essere?
La Regione Siciliana che l'ha dimenticato per anni..
Ne parla oggi il Quotidiano di Sicilia. Il Palazzo Ex Ministeri, in corso Vittorio Emanuele, fu acquistato nel 1986 per 1,2 milioni di euro (oggi un ottimo affare vista la mole e la zona) fino ad oggi ne è costato più di 3 per interventi di manutenzione. Si dice che possa essere destinato a biblioteca dell'ARS.. Se fosse rimesso in vendita sicuramente potrebbe costituire un bel capitolo di entrata per la Regione..
Ne parla oggi il Quotidiano di Sicilia. Il Palazzo Ex Ministeri, in corso Vittorio Emanuele, fu acquistato nel 1986 per 1,2 milioni di euro (oggi un ottimo affare vista la mole e la zona) fino ad oggi ne è costato più di 3 per interventi di manutenzione. Si dice che possa essere destinato a biblioteca dell'ARS.. Se fosse rimesso in vendita sicuramente potrebbe costituire un bel capitolo di entrata per la Regione..
Cave Dismesse Utilizzate come Stadi o Campi da Golf. L'Esempio di Siena.
Un esempio e quindi una ulteriore opportunità di sviluppo in Sicilia visto che siamo pieni di cave dismesse..
qui il video di RepubblicaTV
qui il video di RepubblicaTV
La Questione Meridionale Attualizzata e Persistente alle Giornate dell'Economia
Le Giornate dell'Economia del Mezzogiorno sono effettivamente una kermesse di tutto rilievo a Palermo. Ne parlo con piacere sia per la portata dell'evento (200 relatori e una settimana fitta di eventi) ma anche per i contenuti particolarmente interessanti.
Ecco i primi dati. Li riporta Economia Sicilia. Un confronto tra le politiche di integrazione tedesche e italiane. L'integrazione si riferisce al territorio nazionale ma le vie sono del tutto diverse. Come a dire, 'speriamo che la diversità rimanga'. Una ricerca del Cirmet di Palermo ha analizzato da vicino i due percorsi del dualismo territoriale in Germania fra est e ovest e in Italia, fra nord e sud. Negli ultimi 15 anni le politiche del governo federale tedesco hanno portato il Pil pro-capite dei cittadini dell’est dal 33% al 70% di quello dei tedeschi dell’ovest. In Italia il Sud, secondo un’elaborazione del Cirmet, è rimasto costantemente a quota 60%. Ogni anno dalla ricca Germania dell’Ovest circa 100 miliardi di risorse passano alla Germania dell’Est per il processo di integrazione economia e sociale. Dal Centro-Nord Italia al sud la quota è di appena una decina di miliardi In 15 anni la Germania ha praticamente chiuso la partita dell'integrazione dei territori dell'Est con quelli dell'Ovest. Per le Regioni meridionali il divario con il resto del Paese è praticamente rimasto inalterato. Insostenibile. Converrebbe forse vantare il diritto ereditario della famiglia degli Hohenstaufen e mollare l'Italia per farci annettere volontariamente alla Germania. Dialetto tedesco piuttosto che italiano (per dirla come fece il Principe di Salina), però qualitativamente cambierebbe molto. E non in peggio. ed infatti, prosegue Economia Sicilia 'In questo periodo la Germania dell'Ovest ha, infatti, investito su quella dell'Est qualcosa che, secondo alcune stime, varia tra i 1.350 e i 1.500 miliardi di euro. Una vera e propria valanga che corrisponde a una media annua di trasferimenti di risorse pari al 70% del Pil dei lander dell'Est. In pratica ogni 100 euro di reddito la Germania dell'Est ne riceveva altri 70 per investimenti.
Nello stesso periodo la percentuale dei trasferimenti di risorse per le Regioni del Sud è stata pari al 20% del Pil prodotto nel Mezzogiorno'. La politica asfissiante nei confronti del Mezzogiorno è quindi persistente. Ricordo che il Mezzogiorno aveva dei primati prima dell'avvento degli italiani (basta cliccare qui per un rapido riassunto). Adesso ne ha degli altri -inversi- di criminalità, disoccupazione, emigrazione, immondizia, ecc.. Però la colpa non è del Nord che mantiene una posizione di salvaguardia delle proprie prerogative. E' del Sud che non fa ancora nulla per reagire.
Ecco i primi dati. Li riporta Economia Sicilia. Un confronto tra le politiche di integrazione tedesche e italiane. L'integrazione si riferisce al territorio nazionale ma le vie sono del tutto diverse. Come a dire, 'speriamo che la diversità rimanga'. Una ricerca del Cirmet di Palermo ha analizzato da vicino i due percorsi del dualismo territoriale in Germania fra est e ovest e in Italia, fra nord e sud. Negli ultimi 15 anni le politiche del governo federale tedesco hanno portato il Pil pro-capite dei cittadini dell’est dal 33% al 70% di quello dei tedeschi dell’ovest. In Italia il Sud, secondo un’elaborazione del Cirmet, è rimasto costantemente a quota 60%. Ogni anno dalla ricca Germania dell’Ovest circa 100 miliardi di risorse passano alla Germania dell’Est per il processo di integrazione economia e sociale. Dal Centro-Nord Italia al sud la quota è di appena una decina di miliardi In 15 anni la Germania ha praticamente chiuso la partita dell'integrazione dei territori dell'Est con quelli dell'Ovest. Per le Regioni meridionali il divario con il resto del Paese è praticamente rimasto inalterato. Insostenibile. Converrebbe forse vantare il diritto ereditario della famiglia degli Hohenstaufen e mollare l'Italia per farci annettere volontariamente alla Germania. Dialetto tedesco piuttosto che italiano (per dirla come fece il Principe di Salina), però qualitativamente cambierebbe molto. E non in peggio. ed infatti, prosegue Economia Sicilia 'In questo periodo la Germania dell'Ovest ha, infatti, investito su quella dell'Est qualcosa che, secondo alcune stime, varia tra i 1.350 e i 1.500 miliardi di euro. Una vera e propria valanga che corrisponde a una media annua di trasferimenti di risorse pari al 70% del Pil dei lander dell'Est. In pratica ogni 100 euro di reddito la Germania dell'Est ne riceveva altri 70 per investimenti.
Nello stesso periodo la percentuale dei trasferimenti di risorse per le Regioni del Sud è stata pari al 20% del Pil prodotto nel Mezzogiorno'. La politica asfissiante nei confronti del Mezzogiorno è quindi persistente. Ricordo che il Mezzogiorno aveva dei primati prima dell'avvento degli italiani (basta cliccare qui per un rapido riassunto). Adesso ne ha degli altri -inversi- di criminalità, disoccupazione, emigrazione, immondizia, ecc.. Però la colpa non è del Nord che mantiene una posizione di salvaguardia delle proprie prerogative. E' del Sud che non fa ancora nulla per reagire.
lunedì 3 novembre 2008
Palazzo Castrone Santa Ninfa - Prossimo Museo del Gioiello Antico-. I Restauri Volgono al Termine.
Una facciata meravigliosa che si affaccia sempre più man mano che le impalcature scendono. il Palazzo Castrone Santa Ninfa su corso Vittorio Emanuele (fronte Albergheria, quasi di fronte la Cattedrale) si riappropria di colori che erano ormai quasi dimenticati. Il Palazzo Castrone Santa Ninfa, che oltre ai prospetti strepitosi ha anche un tipico ingresso mozzafiato (da film)- ospiterà, al suo interno, il Museo del Gioiello Antico.

- L'ingresso del Palazzo (Flickr)-
Giornate dell'Economia. Il Programma del 4 Novembre.
Tra i numerosi eventi del 4 novembre quelli, a mio avviso, più interessanti.
Ore 9.30 Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) Il Sud in competizione. L’innovazione nei settori produttivi e la crescita delle imprese emergenti c/o Villa Niscemi.
Ore 10.30Università di Palermo - Dipartimento Scienze Sociali I Risultati delle politiche di coesione nel Mezzogiorno: passato, presente e futuro c/o Sala delle CapriatePalazzo Chiaramonte-Steri.
Ore 15.00Istituto Banco di Napoli - FondazioneFusioni, acquisizioni e performance in un sistema del credito duale c/o Aula Consiliare Palazzo delle Aquile.
Ore 9.30 Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) Il Sud in competizione. L’innovazione nei settori produttivi e la crescita delle imprese emergenti c/o Villa Niscemi.
Ore 10.30Università di Palermo - Dipartimento Scienze Sociali I Risultati delle politiche di coesione nel Mezzogiorno: passato, presente e futuro c/o Sala delle CapriatePalazzo Chiaramonte-Steri.
Ore 15.00Istituto Banco di Napoli - FondazioneFusioni, acquisizioni e performance in un sistema del credito duale c/o Aula Consiliare Palazzo delle Aquile.
sabato 1 novembre 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)


